Dal 6° Rapporto Censis-Eudaimon emerge che solo 1 dipendente su 5 conosce gli strumenti welfare, con una percentuale del 19,8%. Ma in quale campo gli italiani vorrebbero maggior sostegno dal welfare? Per il 79,2% nella conciliazione tra famiglia e lavoro, per il 68% dovrebbero riguardare il supporto psicologico e per il 43% dei giovani il welfare potrebbe contribuire a una riorganizzazione dell’equilibrio tra vita privata e ufficio.
In un periodo in cui l’impatto dell’inflazione sul portafoglio diventa più pesante, è allarmante sapere che solo il 19,8% degli occupati conosce gli strumenti welfare, 8 lavoratori su 10 infatti non conoscono i dettagli di questi dispositivi; Il 45% ha dichiarato di conoscerli a grandi linee, mentre il 35% non ne ha la minima conoscenza, sebbene ci sia una maggiore sensibilità verso queste tematiche e dal Report emerge anche la necessità di informare i lavoratori attraverso strumenti innovativi ad hoc, investendo nella cultura welfare all’interno delle organizzazioni e Alberto Perfumo, AD di Eudaimon, nel corso dell’evento di presentazione a Milano, ha spiegato l’importanza di strumenti digitali per promuovere la cultura del welfare all’interno delle aziende.
Le integrazioni di reddito per affrontare le difficoltà economiche dinnanzi all’inflazione restano apprezzate dai lavoratori ma, negli ultimi anni, si è assistito anche a una crescente domanda di supporti per una qualità migliore della vita, strumenti in grado di conciliare al meglio la vita privata e la professione. Questi strumenti diventano fondamentali per le aziende per conquistare nuovi lavoratori o trattenere i già assunti e per contrastare la mobilità sempre più alta dei lavoratori da un’azienda all’altra. Dal Report non sono emerse particolari diversità per età nelle valutazioni e nelle aspettative sul welfare aziendale, ma il dato centrale è l’attenzione dei giovani per quello che i dispositivi del welfare possono fare per migliorare le opportunità di conciliazione tra vita familiare e lavoro; lo reputano importante il 43% dei giovani, contro il 35,8% degli adulti e il 35% degli anziani.
Fonte: Censis-Eudaimon