Ormai è una vera e propria emergenza, c’è un’intera generazione che arriva alla guida abituata a usare il cellulare dalla più tenera età e continua a farlo anche al volante, senza alcuna cautela.
Sono sempre più numerosi, purtroppo, quelli che usano il cellulare alla guida. Per telefonare senza bluetooth, per mandare e ricevere sms, per chattare su WhatsApp, per consultare internet. Persino per farsi gli autoscatti al volante e mandarli agli amici.
Giustamente, dunque, il governo accelera su un nuovo provvedimento. Nuove regole in arrivo per gli automobilisti. I testi attualmente in discussione alla commissione Trasporti della Camera introducono una serie di modifiche al Codice della Strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, volte a migliorare la sicurezza stradale. Tra le principali novità un inasprimento delle multe e delle sanzioni per coloro che durante la guida fanno uso di telefoni cellulari, tablet e dispositivi elettronici. “Ci siamo quasi”, ha commentato qualche giorno fa il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini, “per chi guida parlando al telefono raddoppio dei punti della patente decurtati e raddoppio anche del periodo di sospensione della patente”. La sanzione sarà compresa tra i 161 e i 647 euro mentre il ritiro della patente, da uno a sei mesi, avverrà non appena contestata la violazione della legge e non, come attualmente accade, solo in caso di recidiva.
Allo studio della Camera vi è anche una norma ‘salva-bimbi’ che introduce l’obbligo di adozione di dispositivi di allarme atti a prevenire l’abbandono accidentale di bambini a bordo di veicoli. La proposta di legge di cui è primo firmatario Federico Fauttilli (DeS-CD) prevede che, a partire dal 1° gennaio 2019, tutti i sistemi di ritenuta per bambini vengano dotati di un dispositivo, da collegare al veicolo, con sensore di peso che sia in grado di emettere a motore spento un segnale acustico, qualora il peso dello stesso sistema di ritenuta sia superiore a quello previsto senza la presenza di un bambino. Sul tavolo anche lo sviluppo di una rete della mobilità ciclistica, anche tramite il recupero e l’utilizzo delle linee ferroviarie, dei tratti stradali secondari e dei percorsi prevalentemente pedonali. “Stiamo lavorando – ha spiegato Nencini – sul provvedimento ‘salvaciclisti’ che assicuri una distanza di sicurezza con l’automobile. Un provvedimento urgente, che eviti altre tragedie sulla strada”.