Gli enti locali europei sono decisi a eliminare gli ostacoli agli investimenti, a introdurre riforme strutturali e ad attuare politiche di bilancio responsabili. Questo il messaggio principale che i leader locali e regionali hanno lanciato recentemente, nel corso della riunione della commissione Politica economica (ECON) del Comitato delle regioni e dei poteri locali (CdR), alla presenza del Commissario europeo, Pierre Moscovici, e del Presidente della commissione Problemi economici e monetari (ECON) del Parlamento europeo, Roberto Gualtieri. Dal 2008 a oggi, l’economia europea è stata privata d’investimenti pubblici e privati pari a circa 300 miliardi di euro come conseguenza della crisi finanziaria. Le principali priorità dell’Analisi annuale della crescita 2016 sono volte a superare la carenza di investimenti conseguente alla crisi e a rafforzare le riforme strutturali e la responsabilità di bilancio. I membri del CdR hanno ribadito la necessità di adottare un codice di condotta che garantisca il coinvolgimento strutturato degli enti locali e regionali nel semestre europeo, il ciclo annuale di orientamento e sorveglianza delle politiche economiche nell’UE. Il CdR formulerà una proposta al riguardo nel 2016. Roberto Gualtieri si è detto pronto ad appoggiare il rafforzamento della dimensione territoriale del semestre europeo. “Il codice di condotta proposto può contribuire a promuovere il principio del partenariato, e un nuovo accordo di cooperazione tra il CdR e il Parlamento europeo dovrebbe consentirci di capire meglio le modalità per attuare politiche di importanza cruciale come il Piano Juncker – ha dichiarato e ha poi aggiunto – In questo caso andrebbero incoraggiate e sostenute le piattaforme di investimento regionali per consentire a progetti innovativi di prendere forma nelle nostre regioni.” Nella risoluzione adottata si auspica, inoltre, che la Commissione europea permetta agli enti locali e regionali di accedere all’assistenza tecnica fornita dal programma di sostegno alle riforme strutturali, che favorisca un miglioramento della capacità amministrativa a tutti i livelli di governo, pilotando il dibattito a livello europeo su come il decentramento fiscale possa migliorare la qualità della spesa pubblica.