Il Consiglio dei ministri il 14 giugno ha approvato, su proposta del titolare dell’Economia e delle finanze, Giovanni Tria, un decreto legislativo che consente al Governo di apportare le necessarie modifiche e integrazioni relative al completamento della riforma della struttura del bilancio dello Stato, con particolare riferimento alla riorganizzazione dei programmi di spesa delle missioni e alla programmazione delle risorse, assicurandone certezza, trasparenza e flessibilità.
Le principali integrazioni e gli obiettivi dell’intervento correttivo comprendono la facoltà concessa alle Amministrazioni di utilizzare le risorse assegnate in gestione unificata, immediatamente dopo l’approvazione della legge di bilancio e nelle more dell’assegnazione formale con apposito Decreto ministeriale, sulla base di quello approvato nell’anno precedente per la medesima gestione unificata, in un affinamento delle norme vigenti in materia di variazioni di bilancio, con lo scopo di una maggiore semplificazione e razionalizzazione del quadro contabile di riferimento.
Con lo stesso obiettivo sono state introdotte alcune disposizioni che consentono di gestire il periodo a ridosso della scadenza dell’esercizio finanziario a salvaguardia delle esigenze afferenti alla tempestività nell’assegnazione delle risorse e alla loro erogazione, nonché la conseguente possibilità di predisporre i pagamenti entro i tempi previsti dalle norme vigenti; nella modifica delle disposizioni inerenti al controllo sulle risorse delle amministrazioni statali gestite presso il sistema bancario e postale; nella disciplina uniforme dei cosiddetti “fondi scorta” ovvero quei fondi istituiti negli stati di previsione dei Ministeri a cui sono attribuite funzioni in materia di difesa nazionale, ordine pubblico e sicurezza e soccorso civile, sulla base dei rispettivi regolamenti di organizzazione e contabilità. Risorse attualmente gestite, con limitate eccezioni, su contabilità speciali che saranno oggetto di chiusura ai sensi dell’articolo 44-ter della legge 196/2009. Vi è stata, quindi, una riscrittura formale di alcuni principi contabili contenuti nell’allegato al decreto legislativo al fine di renderli coerenti con la nuova impostazione delineata con la riforma in particolare con la mutata imputazione in bilancio delle spese derivanti dai nuovi concetti di impegno e accertamento contabile.