“L’utilizzo delle riserve italiane di gas per frenare i rincari delle bollette può essere un’opzione sull’immediato. Ma un altro primo passo è sganciare i prezzi dell’energia prodotta da rinnovabili da quelli del gas a cui erano stati legati quando il prezzo del gas era di molto inferiore. Ed è una cosa da fare con l’Europa. Come pure, grazie al Pnrr, strutturare un diverso mix di fonti da cui produciamo per gli anni a venire”. Lo suggerisce, intervistato dal ‘Corriere della Sera’, il Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. “Quanto al nucleare – aggiunge – è una tecnologia, da studiare, da testare. Ma ha i tempi della ricerca che sono lunghi. Un decennio almeno, quindi si tratta di strutturare piani che prevedano orizzonti temporali ampi, ma nel frattempo che accelerino sull’uso di fonti rinnovabili. Tenendo conto che in parallelo ci sono interi settori industriali che cambieranno volto. Si pensi all’automotive. C’è chi vuole l’uscita al 2030 dai motori a combustione (i Paesi che non li producono) e chi al 2035. Comunque sia, dobbiamo essere preparati e su questo siamo più preparati e siamo pronti a creare gigafactory per la produzione di batterie. Ci stiamo attrezzando per riciclare quelle esistenti recuperando i materiali preziosi che le compongono. Non dimentichiamo che l’Italia sull’economia circolare e sul riciclo dei rifiuti ha una leadership europea. Anche perché in tutto questo parlare di energia non dobbiamo assolutamente tralasciare la sfida ambientale”, conclude Cingolani.