Un anno fa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva salutato il 2019 di Matera Capitale Europea della Cultura come la tappa di un riconoscimento della ricchezza lucana da parte dell’Europa, “cultura che costituisce il tessuto connettivo della civiltà europea, […] non di pochi, ma inclusione che genera solidarietà”. I numeri sono lusinghieri: 74mila i “passaporti” venduti – cioè i pass che hanno consentito l’accesso agli eventi di Matera 2019 – di cui il 54% acquistati da “cittadini permanenti”, il 46% da “cittadini temporanei”, per un totale di 328mila accessi agli eventi. Cifre che attestano un movimento dei flussi turistici di non poco conto, con un aumento del 30% di presenza di turisti stranieri per un ammontare di un milione di pernottamenti nel 2019.
A distanza di un anno, Matera e Plovdiv (Bulgaria), che hanno ricoperto il ruolo di “Capitali europee della cultura” nel 2019, passano il testimone, dal 1° gennaio, alle città di Rijeka-Fiume e Galway. Lo comunica la Commissione europea: “Grazie al loro titolo di Capitale europea della cultura, Rijeka e Galway sfrutteranno il pieno potenziale per arricchire la nostra esperienza di vita e per avvicinare le nostre comunità”, ha affermato il Vicepresidente per la promozione del nostro stile di vita europeo Margaritis Schinas. “La promozione della cultura come elemento centrale del nostro stile di vita ha molti effetti positivi sulla società, in termini di inclusione sociale, integrazione e crescita economica – prosegue Schinas -. Permette alle persone di acquisire nuove esperienze, abilità e opportunità per partecipare alla società e rendere le nostre società più eque e inclusive. Auguro loro ogni successo in questa impresa”. L’evento offre, infatti, anche con il sostegno dell’Unione europea, l’opportunità per riqualificare le città, valorizzare l’immagine della città agli occhi dei suoi abitanti, rilanciare il turismo, rafforzare i legami internazionali delle città prescelte come capitali europee della cultura.
Fiume/Rijeka nel 2020 sarà, dunque, per dodici mesi al centro della scena culturale europea. Lo slogan che guida le centinaia di iniziative è “Fiume – Porto della diversità” e vengono seguite tre tracce tematiche che guardano al passato di questa città, ma ancora più al suo futuro: acqua, lavoro e migrazioni. È la prima capitale europea della cultura croata a assumere visibilità internazionale, che si estenderà al resto della regione dei Balcani occidentali. Saranno centinaia i progetti tra 250 partner di 40 paesi. La mostra di apertura conterrà il famoso artista di Fiume, David Maljković, con altri punti salienti tra cui la mostra “The Sea is Glowing”; un festival mondiale di musica e gastronomia – ‘Porto Etno’; e nuove installazioni permanenti di arte contemporanea sulla costa. Le celebrazioni di apertura si terranno il 1-2 febbraio 2020.
Galway è la terza città in Irlanda a detenere il titolo di Capitale europea della cultura (dopo Dublino nel 1991 e Cork nel 2005). Sorgendo nel cuore della Wild Atlantic Way, la città ha una reputazione per la sua creatività artistica e una contagiosa atmosfera elettrizzante, che si riflette in un vasto calendario di festival ed eventi. Dalla musica e dalle corse di cavalli, per arrivare fino alla letteratura e alle ostriche, Galway sa come divertirsi. Il motto del programma culturale di Galway è “Let the Magic In”, che esplora i temi locali per eccellenza di lingua, paesaggio e migrazione – con una rilevanza e una risonanza europee e universali. Il tema “Speriamo che piova” utilizzerà il clima di Galway come fonte di creatività; mentre altri punti salienti includono una celebrazione della letteratura mondiale – con una drammatica interpretazione dell’epopea letteraria più antica del mondo, la storia di Gilgamesh; e brani tratti dall’Odissea di Omero, letti sulle spiagge di Galway. Il via per Galway 2020 a febbraio 2020, all’inizio di Imbolc, la prima stagione celtica nell’antico calendario precristiano dell’Irlanda.