Smentendo luoghi comuni consolidati, la Campania si conferma regione sempre più “riciclona”. Lo dimostrano i dati contenuti nel dossier 2019 di Legambiente: 85 i Comuni “rifiuti free”, 247 quelli che praticano la raccolta differenziata, pari al 65% del totale con un aumento, rispetto allo scorso anno, di 9 nuovi enti locali ‘new entry’. Spiccano al top della classifica delle eccellenze le province di Benevento (42,4% di Comuni ricicloni); Salerno (40%) e Avellino (12,9%). Maglia nera, invece, per Napoli e Caserta (soltanto il 2,4% dei Comuni ‘rifiuti free’).
A dare la misura del fenomeno, sia in termini di produzione di rifiuti che di gestione ecologicamente corretta di essi, è l’Osservatorio regionale: nel 2018 prodotte 2,6 tonnellate di rifiuti urbani, il 52,7% delle quali raccolte in maniera differenziata. In particolare, la metà della quantità proveniente dalla raccolta differenziata è costituito da organico (682.132 tonnellate di cui il 90% continua a essere trasportata fuori regione, a causa della mancanza di impianti sul territorio).I rifiuti urbani indifferenziati, invece, sono 1.232.087 tonnellate pari al 47,3% del totale con una produzione pro-capite d’indifferenziato di 212,37 Kg.
Il dato maggiormente positivo è che sono 1.440.118 i cittadini campani che conferiscono in maniera corretta i rifiuti nei 247 Comuni ricicloni i quali, nel 2018, hanno superato il limite di legge del 65% di raccolta differenziata. Tra i capoluoghi di provincia – segnala l’Osservatorio – soltanto Avellino, con il 71% di raccolta differenziata, supera la quota del 65%; segue Benevento con 63%; Salerno con 60%, Caserta con il 48%. Chiude la provincia di Napoli con il 35%.
“La raccolta differenziata non è che il primo passo per superare i vecchi sistemi di smaltimento – ha affermato Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente – Gestione efficace e ben organizzata, raccolta porta a porta, politiche di prevenzione, tariffazione adeguata per disincentivare la produzione dei rifiuti e aumentare la qualità dei diversi materiali raccolti, sono gli ingredienti fondamentali. Affinché gli sforzi dei Comuni Rifiuti Free siano ripagati, occorre lavorare alacremente sulla chiusura del ciclo, sul riciclo e sull’utilizzo della materia prima seconda che ne deriva – ha aggiunto – Per compiere la rivoluzione circolare in Campania e nel Mezzogiorno dobbiamo essere consapevoli e reattivi riguardo i ritardi e gli ostacoli che ancora ci sono, chiedendo con forza politiche coraggiose e immediate nella pianificazione e nella gestione del ciclo dei rifiuti”.