Come possono le città italiane difendersi dai cambiamenti climatici? La risposta non risiede solo nella tecnologia, ma nel coinvolgimento diretto dei cittadini. L’ISPRA ha recentemente pubblicato il nuovo Quaderno intitolato “Gli strumenti partecipativi per la gestione del rischio climatico nelle aree urbane”, un documento che unisce rigore scientifico e ricerca sociologica per offrire una guida pratica alla resilienza urbana.
L’obiettivo dell’opera è duplice: da un lato informare la popolazione sui rischi legati al clima; dall’altro, promuovere la co-progettazione delle politiche locali, trasformando i cittadini da spettatori passivi a protagonisti della sicurezza del territorio.
Scienza e partecipazione: i punti chiave del Quaderno
La pubblicazione si articola in 3 sezioni che offrono una panoramica sul tema:
- analisi scientifica: il testo fornisce un quadro aggiornato sul rischio climatico in Italia, approfondendo le misure e le politiche in atto per contrastare l’emergenza.
- strumenti pratici: viene presentata una rassegna dei principali modelli di partecipazione pubblica adottati in Europa e in Italia, una serie di buone pratiche di come la cittadinanza possa collaborare con le istituzioni.
- indagine sul campo: il lavoro si conclude con una ricerca qualitativa condotta nei comuni capoluogo di Regione e nelle Province Autonome, mappando lo stato dell’arte della partecipazione a livello nazionale.
Verso una gestione condivisa del territorio
L’approccio proposto dall’ISPRA suggerisce che la gestione del rischio non possa prescindere dalla condivisione delle conoscenze, coinvolgere la cittadinanza permette di far emergere le peculiarità di ogni quartiere ed elaborare soluzioni efficaci e sostenibili nel lungo periodo. Il Quaderno si pone come uno strumento indispensabile per amministratori locali e cittadini che desiderano costruire città più sicure, consapevoli e pronte a rispondere alle sfide ambientali del presente.
Fonte: ISPRA