Via libera al green pass obbligatorio per i lavoratori del settore pubblico e di quello privato a partire con ogni probabilità dal 15 ottobre. Le nuove disposizioni, che dovranno essere approvate dal Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio, sono equiparate a quelle della scuola e prevedono la sospensione dello stipendio dopo 5 giorni per i lavoratori che non si adeguano: l’unica differenza è che non si pagheranno i contributi per la sospensione. Se però il dipendente accede al lavoro eludendo il controllo, la sanzione diventa pecuniaria e disciplinare. E’ quanto emerso dalla Cabina di regia che si è riunita in mattinata a palazzo Chigi. Le norme varranno per tutti, compresi gli organismi amministrativi ed elettivi, tranne che per i tre organi costituzionali, fra cui il Parlamento, che si daranno proprie regole “adeguandosi in coerenza”. L’autonomia degli organi costituzionali impedisce infatti che la norma possa essere messa nero su bianco nel decreto. L’obbligo di green pass per accedere a luoghi di lavoro nel mondo privato sarà esteso anche alle attività di volontariato e a quelle equiparabili. Dalla cabina di regia inoltre, è emerso l’obbligo per le farmacie di adeguarsi alla convenzione per un prezzo calmierato dei tamponi: si sta ragionando sul prezzo di 8 euro per i minorenni e per chi accede ai tamponi per fare attività di volontariato. La decisione dell’obbligo di green pass per i lavoratori, già annunciata ieri, è stata presa nel corso della riunione tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi e i rappresentanti delle forze di maggioranza: erano presenti il ministro della Cultura Dario Franceschini (Pd), il ministro della Salute Roberto Speranza (Leu), la ministra degli Affari Regionali Maria Stella Gelmini (Fi), il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Inca’ (M5S), il ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti (Lega) e la responsabile delle Pari Opportunita’ Elena Bonetti. (Iv). La cabina di regia inoltre, ha deciso di rinviare al 1° ottobre la decisione sulla capienza dei teatri e dei cinema, che il ministro della Cultura aveva chiesto che potesse tornare alla normalità da subito con l’esibizione della ‘carta verde’. Al momento la decisione resta congelata e sarà affrontata di nuovo tra due settimane.