I vigili del fuoco ancora oggi sono mobilitati per spegnere i vasti focolai che hanno colpito le due regioni. Quasi 200 i vigili del fuoco che si alternano nelle operazioni di spegnimento dei roghi, supportati da 8 direttori delle operazioni di soccorso (Dos) che gestiscono i lanci dei canadair e degli elicotteri, senza contare poi gli oltre 170 volontari impegnati sul campo. In Piemonte per il coordinamento delle attività di soccorso sono state attivate due unità di ausilio locale: una a Mompantero e l’altra a Cumiana.
In provincia di Cuneo le situazioni più difficili sono state registrate a Bellino, Casteldelfino, Cortemilia e Pietraporzio. Nei territori di questi comuni stanno operando oltre 40 vigili del fuoco coadiuvati da 2 Dos e da molti volontari. Le squadre di terra sono supportate dai lanci dei canadair.
In Lombardia, invece, sono 66 le unità di terra coadiuvate da 21 automezzi per l’antincendio boschivo, impegnate nelle province di Brescia, Como, Sondrio e Varese. Proprio in quest’ultima provincia si registrano le criticità maggiori nella località Campo dei Fiori dove stanno operando anche varie squadre di volontari e di Protezione civile. Nel comasco sono stati due i roghi divampati alla fine della scorsa settimana. Il più vasto è quello sulle pendici meridionali del Monte San Primo, dove il 29 ottobre un gruppo di escursionisti è rimasto bloccato a 1200 metri. Per portarli in salvo a valle è intervenuto un elicottero. L’altro incendio si è propagato sui monti di Tavernerio. Fortunatamente al momento non risultano abitazioni minacciate dalle fiamme.
“Chiederemo lo stato di emergenza nazionale per gli incendi” ha detto l’assessore alla Protezione civile della Lombardia, Simona Bordonali, durante la conferenza stampa seguita alla riunione di Giunta con il presidente Roberto Maroni. “La situazione, al momento, sembra sotto controllo” ha aggiunto dal canto suo il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, durante un sopralluogo nell’area interessata dagli incendi, sebbene un cambiamento di clima repentino potrebbe riaccendere i focolai. “Per questo l’attenzione e l’allerta debbono rimanere alte – ha concluso Chiamparino”.
I vigili del fuoco sono oggi impegnati a consolidare i punti critici. E le fiamme che per giorni hanno devastato il Piemonte non hanno risparmiato neppure la foresta di pini cembri più estesa e antica d’Europa.