«Durante questa crisi, tra il 2008 e il 2015, i tassi di povertà in Italia sono aumentati solo per chi aveva meno di 65 anni. Perchè sopra i 65 anni abbiamo strumenti di assistenza di base contro la povertà, al di sotto no». Così il presidente dell’Inps Tito Boeri su Sky Tg24. L’obiettivo è quello di «costruire degli strumenti di contrasto per chi ha meno di 65 anni», anche perché «l’emergenza è quella dei poveri e delle persone che perdono lavoro e che hanno più di 55 anni. Questa è la vera emergenza sociale in Italia. L’emergenza in Italia sono i poveri perchè la povertà è aumentata molto», ha detto Boeri, precisando che con le salvaguardia ci sono persone che prendono una pensione da 6-10 mila euro al mese: «questo ci dice che quel meccanismo non funziona bene, se dobbiamo in nome dell’emergenza sociale dare delle pensioni di quell’importo vuol dire che non è emergenza sociale. In Italia manca un sistema di assistenza sociale di base come negli altri Paesi».
Nella proposta avanzata sul reddito minimo alle persone che dai 55 anni in su perdono il lavoro era previsto, ha ricordato Boeri, «una forma di finanziamento penalizzando un pò tutto il sistema dell’assistenza che viene oggi fornito in Italia dai 55 anni in su». Era un’operazione, ha rimarcato Boeri, «a mio avviso importante», il «primo tassello di assistenza sociale di base» perchè «le persone che perdono il lavoro a più di 55 anni sono persone che non trovano facilmente alternative e cadono in condizioni di povertà». Quindi, sollecitato sull’emergenza esodati, Boeri ha aggiunto ancora: «L’emergenza è quella dei poveri e delle persone che perdono il lavoro e hanno più di 55 anni». «Questa -ha ribadito Boeri- è la vera emergenza sociale in Italia, perchè c’è anche un’emergenza sociale legata alla povertà tra i più giovani che certo va affrontata, ma l’emergenza sociale è questa».
Parlando di flessibilità, Boeri ha sostenuto che «si può avere più flessibilità nella gestione di bilancio e al tempo stesso fare qualcosa che sia utile per i giovani: quello che bisognerebbe fare è chiede di avere questa flessibilità per finanziare nell’immediato questa maggiore uscita flessibile verso il pensionamento». Boeri ha quindi ricordato che le proposte fatte dall’Inps sulle pensioni vanno proprio in questa direzione: «nell’immediato ha dei costi per le casse dello Stato ma a lungo andare non ha dei costi. Quelli che vogliono uscire, pur rinunciando ad un pezzo delle loro pensioni, lasciamoli uscire, perchè questo favorirà l’ingresso di nuovi giovani». A proposito delle proposte di riforma delle pensioni, Boeri ha detto di essere «contento che se ne sia parlato e alcune spero verranno recepite perchè c’è un collegato alla finanziaria sull’assistenza e in quell’ambito spero ci saranno i margini per intervenire». Boeri ha detto anche che con il ministro del lavoro Poletti «ne avevo parlato ben prima di renderle pubbliche e c’è un’interlocuzione costante col ministro e molto proficua».