Uncem e Open Fiber hanno firmato ieri presso il Municipio di Alpette, nel Canavese, un protocollo d’intesa per il coordinamento di un programma volto alla diffusione della banda ultralarga nei Comuni aderenti all’Unione Nazionale Comuni ed Enti Montani. Ad Alpette, uno dei primi Comuni italiani in cui la posa della fibra ottica è stata completata, Marco Bussone, presidente Uncem, Andrea Falessi, Direttore delle Relazioni Esterne di Open Fiber, e Silvio Varetto, Sindaco del Comune della Città Metropolitana di Torino e Presidente dell’Unione Montana Gran Paradiso, hanno illustrato i dettagli dell’accordo, che prevede di porre in essere tutte le iniziative possibili al fine di semplificare le procedure amministrative e tecniche per il rilascio dei permessi per la banda ultralarga, e di avviare collaborazioni per consentire la diffusione della cultura digitale tra amministratore e cittadini, anche attraverso specifiche attività formative.
“Il digital divide è una grande emergenza per i territori rurali e montani – ha sottolineato il presidente nazionale Uncem, Marco Bussone – e per questo motivo l’infrastrutturazione in fibra ottica è decisiva per il rilancio dei Comuni che afferiscono in queste aree. Open Fiber, come concessionaria di bando pubblico, sta lavorando per azzerare le distanze e realizzare una rete che resterà di proprietà pubblica. Questo sarà il veicolo di un cambiamento del sistema: oggi sigliamo questo protocollo con l’obiettivo non solo di facilitare la realizzazione dei lavori, ma soprattutto di diffondere tra le amministrazioni locali la cultura digitale e far comprendere cosa è possibile fare con l’infrastruttura ultraveloce. La banda ultra larga rivoluzionerà la vita delle imprese, come stimolo alla produttività, dei cittadini, abilitando tanti servizi come lo smart working o la telemedicina, e della pubblica amministrazione, con la digitalizzazione di tante attività di pubblico interesse. Opere del genere fanno sistema, uniscono, e per questo lo ritengo un investimento cruciale: non possiamo rallentare un percorso così importante”.
“Il piano BUL nelle aree bianche – spiega Andrea Falessi di Open Fiber – è frutto di una partnership pubblico privata che ha un obiettivo molto ambizioso: i nostri interventi riguarderanno oltre 7600 Comuni, con importanti benefici economici e occupazionali su tutto il territorio. In Piemonte lavoreremo in quasi 1200 Comuni, con tempistiche di ultimazione molto sfidanti. Per ciascun comune, c’è un iter autorizzativo molto complesso: sono infatti numerosi gli Enti coinvolti nel processo per il rilascio dei permessi, e non tutti sono reattivi. Noi crediamo molto in questo progetto, i lavori procedono e abbiamo dati che sottolineano come ci sia una forte domanda di servizi nelle aree bianche. Tra l’altro, stiamo chiudendo accordi commerciali con tutti gli operatori partner proprio per la commercializzazione nelle aree bianche. Ma abbiamo bisogno di snellire la burocrazia e sensibilizzare tutti gli attori coinvolti sull’importanza del piano: l’accordo con Uncem va proprio in questa direzione, anche perché il processo di trasformazione digitale in atto ha bisogno di un’infrastruttura di rete come quella in fibra ottica FTTH, che garantisce velocità di connessione fino a 1 Gigabit per secondo, e non possiamo permetterci di perdere questa opportunità”.