Con l’Inno di Mameli, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sono iniziati in Fiera a Vicenza i lavori della 34/ma assemblea nazionale dell’Anci. Tutti in piedi i sindaci, ognuno con la fascia tricolore, che hanno tributato un applauso al Capo dello Stato e ai presenti ai lavori.
Enzo Bianco ha aperto la XXXIV Assemblea nazionale dell’Anci. “La reputazione dei Sindaci è un bene importante per la salute della Repubblica continuamente messa a repentaglio dagli attacchi di chi sfrutta il minimo avviso di garanzia per minare la fiducia dei cittadini nei confronti di chi li rappresenta nel governo delle città e dei territori. Si sono date troppo spesso picconate alla reputazione di chi sta in prima linea, spesso con argomentazioni infondate. Non chiediamo, però, immunità, bensì vigilanza seria e accurata da parte degli organi preposti a questo incarico. Abbiamo bisogno di giudici che ci controllino, ma anche di uno Stato che ci sostenga”. Rivolto poi al Presidente della Repubblica in sala, ha pronunciato un accorato appello: “Aiutateci a salvaguardare l’immagine dei Sindaci senza scaricare la responsabilità sui livelli più bassi di governo”.
«I sindaci sono lasciati soli e da soli si trovano ad affrontare i problemi quotidiani». Lo ha sottolineato la presidente dell’Anci Veneto, Maria Rosa Pavanello, sindaco di Mirano. «Abbiamo una limitata autonomia di spesa – ha aggiunto Pavanello, che nel suo intervento si è rivolta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – e spesso ci è difficile riuscire a far quadrare i conti». «Fra pochi giorni, proprio qui in Veneto – ha proseguito -, ci sarà il referendum per l’autonomia; sarà per tutti una prova di squadra costruttiva, che guarda al futuro».
“Il problema più grande per gli amministratori non sono tanto i tagli quanto l’impossibilità di avere un confronto preventivo con lo Stato. A volte veniamo visti come un vero capro espiatorio, e finiamo sul banco degli imputati anche da parte dei cittadini, ormai educati al fatto che la politica degli alibi è quella che premia”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia in apertura del suo intervento di saluto all’Assemblea nazionale dell’Anci che si apre oggi nel capoluogo berico.
Rivolto al presidente Mattarella seduto in prima fila, Zaia ha sottolineato come dalla “crisi economica si esce proprio inaugurando una nuova stagione di rapporti tra lo Stato e le sue strutture periferiche”, auspicando a questo proposito l’appoggio del Capo dello Stato per sensibilizzare tutti su questi temi.
Infine, Zaia ha fatto un cenno al prossimo referendum veneto sull’autonomia. “E’ una consultazione rispettosa della Costituzione che ne ha sottolineato la valenza. E per questo – ha proseguito – ringrazio l’Anci che si è espressa a suo favore. Non vogliamo fare politica ma restare nell’alveo della Costituzione. Il nostro tentativo è quello di avere maggiore autonomia, ma secondo il dettato di don Luigi Sturzo che si diceva unitario convinto ma federalista impenitente”, ha concluso il presidente della Regione Veneto.
“Noi sindaci dedichiamo tutte le nostre forze ai nostri Comuni, spesso trascurando le nostre famiglie, il nostro lavoro, mossi da una passione che ci dà la forza di continuare, malgrado le limitate risorse. Sottile è il filo che distingue la pazzia dall’amore, noi sindaci siamo innamorati dei nostri territori che non tradiremmo mai per nessun motivo”.
Parole forti quelle di Achille Variati, primo cittadino di Vicenza e Presidente dell’Upi in apertura dei lavori della XXXIV Assemblea Anci in corso di svolgimento da oggi a venerdì a Vicenza.
Purtroppo – ha aggiunto – questa terra ha conosciuto il disastro creato dalle banche popolari che hanno ingannato tanti cittadini e piccoli risparmiatori nel silenzio di chi avrebbe dovuto controllare, nel silenzio di chi ha tradito la fiducia di tanti. La magistratura ha già fatto molto – ha detto Variati – ma il Governo e il Parlamento dovranno agire ancora nel rispetto di questi cittadini”.
Quindi il primo cittadino ha rivolto un appello al Governo: “dimostri audacia e dimostri di avere fiducia, i Comuni non sono la controparte, ma il braccio operativo del Governo”. E parlando ai colleghi sindaci presenti in sala ha aggiunto ”senza l’Anci e senza l’indipendenza politica saremmo soli. Il sindaco non appartiene al partito, ma rappresenta tutti i suoi cittadini, e non dovrebbe subire pressioni”.
Infine, concludendo il suo intervento, il sindaco di Vicenza e Presidente dell’Upi si è rivolto al Presidente della Repubblica, Sergio Matterella presente in sala: “Abbia fiducia nei sindaci, che vestono la fascia tricolore con orgoglio, dignità e sobrietà”.