Sta arrivando il conto corrente dal volto umano? Pare proprio di sì. Si chiama conto corrente di base per le fasce economicamente più svantaggiate della popolazione. Non prevede né spese, né commissioni. Infatti, è entrato in vigore lo scorso 20 giugno il decreto 70 del 3 maggio 2018, ovvero il regolamento attuativo del decreto legislativo n. 37 del 15 marzo 2017 che attua la direttiva europea 2014/92. Il provvedimento istituisce un conto low-cost per i redditi più bassi. Quali le sue caratteristiche? Secondo il decreto, a fronte del solo pagamento di un canone annuale onnicomprensivo e senza addebito di altre spese, oneri o commissioni di alcun tipo e natura, ammette un numero prestabilito di operazioni annue. Il conto è offerto senza spese ed è esente dall’imposta di bollo per i consumatori il cui Isee in corso di validità sia inferiore a 11.600 euro.
Gli aventi diritto a trattamenti pensionistici fino all’importo lordo annuo di 18.000 euro hanno diritto a loro volta a chiedere l’apertura di un conto di base gratuito per la tipologia di servizi e il numero di operazioni prestabilite. Tra le operazioni incluse è previsto un numero limitato annuo di prelievi allo sportello, di prelievi ad Atm di banche diverse dalla propria e di versamenti tra contanti e assegni. I consumatori il cui Isee in corso di validità sia inferiore a 11.600 euro che richiedano l’apertura del conto di base esente da spese dovranno dichiarare per iscritto nella relativa domanda come prescritto sempre nel decreto – di non essere titolari di altro conto di base.
Il conto potrà essere cointestato, inoltre, soltanto ai componenti del nucleo familiare sulla cui base sia stato calcolato l’Isee. I titolari dovranno comunicare al prestatore di servizi di pagamento di radicamento del conto, entro il 31 maggio di ogni anno, il proprio Isee in corso di validità e l’importo del trattamento pensionistico dell’anno cui hanno diritto.