La connessione Internet arranca nelle campagne italiane per la carenza di infrastrutture fisiche. In Italia solo il 4,4% della popolazione ha una connessione a 100 Mbps (siamo al 24% nell’Unione Europea) e solo il 41,7% a 30 Mbps (76% in Ue). E’ quanto evidenziato all’incontro Grow! promosso da Agrinsieme, apertosi con la presentazione di uno studio realizzato da Nomisma per Agrinsieme e dedicato al tema “Il sistema infrastrutturale a servizio dell’agricoltura italiana”, che ha analizzato l’importanza delle infrastrutture materiali e immateriali per la competitività dell’agricoltura italiana nel contesto comunitario e globale, con particolare riferimento ai collegamenti, ai trasporti, alla digitalizzazione e al sistema idrico.
La mancanza di copertura con la banda ultra-larga delle aree rurali, hanno sottolineato da Agrinsieme (il coordinamento nazionale che riunisce Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Italiane dell’Agroalimentare) ”è un problema che evidentemente limita la diffusione dell’agricoltura di precisione, ma ha un’importanza fondamentale anche per la coesione sociale e territoriale. Il quadro relativo alle aree rurali conferma le lacune in termini di infrastrutture digitali, con solo il 77% delle famiglie cui è garantito l’accesso a Internet”. La mancanza di infrastrutture fisiche mette in ombra anche le opportunità di sbocco del Made in Italy agroalimentare collegate ai nuovi canali di vendita online: nonostante una forte crescita (+220% in 5 anni, raggiungendo i 708 milioni di euro nel 2017) in Italia, infatti, l’ecommerce nel settore Food & Beverage risulta ancora limitato (0,5%), secondo quanto evidenziato dallo studio.
In occasione dei lavori di Grow!, il Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio, ha inviato il seguente messaggio: “la modernizzazione delle infrastrutture è fondamentale se vogliamo stare al passo con i tempi e arrivare con facilità ai mercati di tutto il mondo. Siamo tra i paesi che producono di più, eppure nei mercati emergenti siamo lontani rispetto ai nostri competitor. Oggi il nostro obiettivo è quello di recuperare rispetto a loro. L’Italia deve cavalcare la globalizzazione anziché subirla: è uno strumento per farsi conoscere, crescere, aumentare il proprio business. L’innovazione del sistema agricoltura italiano passa necessariamente attraverso le infrastrutture, fisiche e digitali. Sul digitale molto abbiamo fatto in questi mesi: gli accordi con Amazon, eBay, Alibaba, l’ecommerce, su cui ormai si muove tutto il mercato che conta. Dobbiamo ancora lavorare, implementare quello che abbiamo, concretizzare interventi infrastrutturali che il modo agricolo in primis ci chiede. Il mio obiettivo è quello di creare una logica di sistema, costruire la visione di un’Italia che si promuove in modo professionale, che si può vendere al modo, ad armi pari. È una sfida che voglio vincere e a cui dobbiamo concorrere tutti insieme”.