Barcellona è ormai riuscita a guadagnarsi un posto tra le città del futuro; La città catalana ha intrapreso un percorso d‘innovazione dei servizi urbani servendosi di una collaborazione tra settore pubblico e privato, in particolare con la creazione del BIT (Barcelona Institute of Technology) for the Habitat per migliorare la gestione e l’integrazione dei servizi e delle infrastrutture legate alla mobilità, all’efficienza energetica, alla sicurezza e alla tecnologia nelle città.
Barcellona è diventata soprattutto un laboratorio di informazioni e tecnologie che utilizza soprattutto nella lotta contro i cambiamenti climatici: il suo sistema energetico efficiente e sostenibile primeggia nell’Unione europea come esempio di smart city. Quasi 23mila tonnellate di CO2 in meno all’anno e una riduzione del consumo di combustibili fossili del 60%: sono i principali risultati di Districlima, la rete urbana di sistemi centralizzati di riscaldamento e raffreddamento messo in piedi, in cooperazione con Engie, che oggi raggiunge un’estensione di oltre 18 km con più di 100 edifici collegati. Il progetto è stato presentato alla stampa alla vigilia della plenaria dell’Assemblea regionale e locale euromediterranea (Arlem), organizzata dal Comitato europeo delle regioni.
Nato nel 2002 come soluzione innovativa e sostenibile per la produzione e la distribuzione dell’energia in città, il distretto si trova a pochi chilometri da lungomare di Besos. L’impatto sull’ambiente è significativo: il taglio di 23mila tonnellate di CO2 all’anno corrisponde alla somma delle emissioni prodotte da 28mila viaggi in auto ogni giorno. Grazie alla sostituzione di centinaia di unità di condizionatori, il distretto contribuisce ad abbassare la temperatura dell’ambiente tra 1 e 2 gradi.