Le Alpi del Mediterraneo, area transnazionale che abbraccia Italia, Francia e Principato di Monaco, e gli ecosistemi forestali della Sila, nei quali sono compresi tre aree di massimo pregio ambientale appartenenti all’omonimo parco, sono le due candidature a patrimonio mondiale per criteri naturali che il consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana dell’Unesco ha approvato la scorsa settimana.
Per la prima volta sono state presentate contestualmente due candidature per criteri naturali, esempi unici al mondo di conservazione del capitale naturale, per poter accrescere la lista italiana del patrimonio mondiale. Una sfida importante per il nostro Paese, che potrebbe concludersi nel 2019 con l’ambito riconoscimento a Parigi.
Le Alpi del Mediterraneo sono state candidate per gli straordinari valori geologici, testimonianza unica di tre cicli geodinamici successivi che durano da 400 milioni di anni. Gli ecosistemi forestali della Sila, invece, sono stati proposti per l’importanza biogeografica dell’ecosistema forestale e del suo patrimonio genetico, per la ricchezza della biodiversità e delle sue specie. Il consiglio direttivo ha confermato all’unanimità come candidatura alla lista rappresentativa del patrimonio immateriale per il 2019 la “Perdonanza Celestiniana” iscrivendo altresì alla lista propositiva italiana del patrimonio mondiale, il sito “Grotte e carsismo evaporitico dell’Emilia Romagna”.