E’ questo il leitmotiv della mostra fluida e collaborativa in funzione del tempo e dello spazio che pone e risponde a quasi mille domande per nuovi modi di abitare possibili. Insomma, l’abitazione come non l’abbiamo mai vista prima, che si trasforma in base a tecnologiche innovative, sociali, economiche. Un palinsesto di esperienze italiane affiancate da una serie di ospiti internazionali in grado di coinvolgere il pubblico in maniera interattiva e partecipata grazie a una serie di ambientazioni fisiche, digitali e social.
Un’esposizione da guardare, da toccare, da provare che sembra dire: “se ascolto forse dimentico, ma se vedo ricordo, se faccio capisco”.
Alla Triennale, in questo tour, il visitatore compie un vero e proprio viaggio nel futuro che si fa presente, spostandosi da un ambiente all’altro e interagendo in prima persona con tutta una serie di nuovi modi di “abitare”. La casa non è dunque intesa come un luogo, quanto piuttosto come esperienza.
In questa mostra il confine tra l’interno e l’esterno è si labile, meno definito rispetto ai modelli convenzionali.
Nello spazio al primo piano una cinquantina di co-curatori provenienti da diversi ambiti hanno allestito le proprie proposte per la casa vissuta da diversi punti di vista. Soluzioni per chi nella propria abitazione stabilmente lavora, per chi la condivide con sconosciuti (quindi l’isolamento acustico, la divisione funzionale degli spazi) o per chi dalla casa non si muove perchè malato. Soluzioni artigianali, peculiari, di laboratorio, una manifattura digitale e come valore assoluto il rispetto per l’ambiente, ma anche una casa che si apre al mondo in una città che accoglie nuove forme e modalità .
La mostra resterà aperta del 12 gennaio al 2 aprile.