Siamo ancora a fine Agosto, sebbene l’estate stia lentamente volgendo a termine, molti di noi sono ancora in pieno clima vacanziero. Eppure tra una selfie ed una serata al pub molti di noi stanno già facendo piani per settembre. Chi in cerca di una nuova esperienza lavorativa, chi pronto ad iniziare l’università, chi una nuova avventura specialistica o un master in una nuova città: la corsa alla ricerca di una stanza in affitto è già ricominciata.
E ricomincia con una cattiva notizia: secondo l’Ufficio studi di Immobiliare.it, nelle 14 città più popolate dagli universitari in trasferta, i prezzi risultano in aumento per il terzo anno consecutivo.
Chi, tra gli oltre 850mila fuori sede (dati del ministero dell’Interno), non ha diritto ad un alloggio negli studentati verrà accolto da una brutta notizia: dovrà spendere, in media 400 euro per una stanza singola e 280 per un posto letto in doppia. Secondo lo studio i prezzi medi richiesti ad agosto 2016 sono cresciuti del 4% per le stanze singole e del 2% per i posti letto in doppia.
Per una camera singola, in Italia, si spendono mediamente 416 euro al mese, cifra che equivale al 4% in più rispetto allo scorso anno e al 9% in più in confronto a tre anni fa.
“Negli ultimi anni abbiamo osservato una costante crescita della domanda di stanze e posti letto in affitto – afferma Carlo Giordano, amministratore delegato di ‘Immobiliare.it’ -. Se un tempo era prerogativa degli universitari fuori sede, l’home sharing ha guadagnato popolarità anche fra i lavoratori, non solo come forma di risparmio ma come nuovo stile di vita giovane e alla moda. Ne è conseguito un aumento dei prezzi” a cui, “riducendo la quota di sommerso, hanno contribuito anche misure come il canone concordato e la cedolare secca”.
Come negli anni passati, quando si parla di stanze in affitto, Milano è la città in cui si deve mettere in conto la cifra più alta. I 528 euro mensili richiesti mediamente per una singola, segnano un +4% rispetto allo scorso anno. A crescere maggiormente però sono i costi per la locazione di un posto letto in doppia: la spesa media è di 388 euro, il 12% in più in confronto al 2016. Ma chi non si accontenta e vuole vivere nelle zone più trendy, come i Navigli o Porta Nuova, deve mettere in considerazione budget che superano i 610 euro per una stanza singola.
Rimangono stabili, rispetto all’anno scorso, i prezzi delle singole a Roma: qui servono mediamente 439 euro. Sono aumentati sensibilmente, di contro, i costi di chi vive nelle camere doppie e si trova a pagare l’11% in più rispetto al 2016, vale a dire 333 euro al mese. Se il territorio molto ampio della Capitale consente di risparmiare rispetto a Milano, vivere nel cuore storico della città e nelle zone più vicine alle facoltà universitarie fa lievitare i costi, che superano i 500 euro al mese per le singole.
La terza in classifica, Firenze, è la città che quest’anno ha visto più delle altre aumentare i prezzi: per una singola si spendono 401 euro, mentre per un posto in doppia 284 euro (rispettivamente il 13% e 14% in più rispetto al 2016). Torna quarta Bologna che, a seguito di un aumento di circa l’8,5% dei costi, richiede ai suoi fuori sede una media di 355 euro al mese per una singola e 260 euro per un posto in doppia. Segue a stretto giro Torino, dove i prezzi appaiono più stabili, e in cui una camera costa mediamente 344 euro.
Crescono del 2% i canoni richiesti a Siena, dove per la singola si spendono 336 euro e per la doppia 245 euro a posto letto. Chi sceglie Venezia deve mettere in conto una spesa più alta dell’anno scorso: +6% per le singole (333 euro) e +10% per un posto in doppia (252 euro). Superano di poco i 300 euro i costi per le singole a Napoli, Pisa e Pavia; ma nel capoluogo partenopeo si è assistito a un maggiore aumento dei prezzi delle doppie, +14% in un anno (240 euro al mese). Palermo e Catania si confermano le più economiche per le locazioni dei fuori sede. Se però nella prima i prezzi delle stanze sono aumentati di circa il 10%, nella seconda gli alloggi risultano più economici dell’anno scorso, con costi ribassati del 2%.