Il nuovo Accordo Anci-Conai rappresenta lo strumento volto a garantire ai Comuni, attraverso il sistema dei Consorzi di filiera, la copertura dei maggiori oneri sostenuti per la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggi. Sono state presentate la scorsa settimana in Commissione Ambiente le precipue novità contenute nel nuovo Accordo Quadro parte generale, valevoli per i prossimi cinque anni. Molti gli spunti, già contenuti nella bozza della parte generale, che hanno trovato piena condivisione da parte dei componenti della Commissione Ambiente. Tra le novità introdotte vi è la terzietà delle analisi merceologiche, vera e propria conquista dell’Anci, accettata dalla controparte e declinata non solo come principio verso il quale orientarsi, ma nella definizione ontologica di azioni concrete. E’ stato infatti previsto il meccanismo per l’individuazione di un soggetto terzo, incaricato di scegliere le società qualificate per eseguire le analisi merceologiche, affidandogli altresì il compito della verifica e del controllo a campione degli esami effettuati dai laboratori.
Un altro elemento riguarda poi il tema della tracciabilità che si riferisce non solo ai flussi di materia, ma bensì a quelli economici lungo l’intera filiera. Qualora vi sia poi una delega o sub-delega, nei casi in cui la stessa sia ammessa, gli incaricati dovranno trasmettere ai Comuni, ogni semestre, il report contenete valori economici e materiali ricevuti dai Consorzi. Si tratta di uno strumento che riconosce il ruolo di primo piano dei Comuni e che consente loro di avere conoscenza sia dei risvolti qualitativi che di quelli economici derivanti dalle attività di gestione dei rifiuti da imballaggio.
Dall’VIII Rapporto annuale sulla banca dati Anci-Conai presentato a Roma a fine settembre, abbiamo visto come, a oggi, i Comuni coperti da almeno una convenzione con i Consorzi di filiera del Conai per la raccolta differenziata siano 7.827 (il 98%), per una popolazione di 60.198.712 abitanti, il 99,5% di quella nazionale. Tra questi quasi il 50% dei Comuni convenzionati è coperto da più di quattro convenzioni e il 38% da tre oppure quattro, mentre appena il 13% dei Comuni solo da una o due.
Il sistema dell’Accordo Anci-Conai è dunque uno strumento fondamentale, certamente all’avanguardia in Europa per la gestione dei rifiuti di imballaggio ma che, come sottolineato dal Ministero dell’Ambiente, necessita di nuovi sforzi a fronte dei crescenti obiettivi che l’Unione europea ha fissato per il 2030, come pure in relazione al rinnovato scenario che si sta delineando con l’ingresso nel mercato di nuovi operatori, la cui presenza deve attuarsi in una logica di rete e con l’unico scopo di accrescere la tutela ambientale.
In riferimento ai contenuti della bozza di Accordo, a conclusione dei lavori è stata espressa ampia condivisione sul metodo e sui contenuti da parte di tutti i presenti. Ciascuno potrà dare un contributo di osservazioni e proposte entro 10 giorni, in modo da poter arrivare alla chiusura dell’Accordo definitivo in tempi rapidi. Soddisfazione è stata quindi manifestata dal presidente del Consiglio nazionale, Enzo Bianco, dal delegato politico Ivan Stomeo e dai diversi componenti della delegazione trattante, che hanno illustrato alla Commissione Ambiente il lungo quanto complesso lavoro fatto nell’ultimo anno.
“Nel nuovo Accordo Quadro – aveva detto nei mesi scorsi il titolare dell’Ambiente, Sergio Costa, a sottolinearne l’importanza – verranno rafforzati i principi basilari e introdotti ulteriori criteri, anche stimolati dal mio dicastero, quali la valorizzazione di modalità di gestione locali particolarmente efficaci ed efficienti, per individuare modelli replicabili sull’intero territorio nazionale, una maggiore attenzione ai concetti di trasparenza e di tracciabilità dei flussi di rifiuti di imballaggio, anche verificando il bilancio di materia in ingresso ed in uscita dagli impianti”.
In materia di trasparenza, tutti i dati contenuti nella banca dati Anci-Conai, saranno resi disponibili online a chiunque ne faccia richiesta.