Il recupero dei siti dismessi consente di riutilizzare porzioni di città che l’abbandono delle industrie ha reso vuote di attività e significato. Parte da qui il dibattito sul tema della riqualificazione fisica e delle strategie di promozione dei territori. Nell’ambito dell’anno europeo del Patrimonio Culturale 2018, l’Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale (Aipai) organizza dal 25 al 27 ottobre gli Stati generali del patrimonio industriale: una tre giorni dedicata al confronto sui temi dell’eredità industriale quale parte integrante e fondamentale di una comune e condivisa cultura del patrimonio, nazionale e internazionale. La kermesse si svolgerà a Venezia e Padova, con tavoli di confronto sul recupero e sulla valorizzazione del patrimonio ereditato, accogliendo contributi e suggerimenti da parte di tutti i settori e gli attori operanti nel campo dell’industrial heritage: enti locali, università, istituzioni, associazioni, fondazioni, imprese, nonchè singoli studiosi ed appassionati.
Oggi più che mai il patrimonio industriale dismesso assume un ruolo di rilievo sia per il suo significato storico, economico, tecnologico sia come risorsa per il territorio in virtù del potenziale che rappresenta nell’ottica di riutilizzo e di riqualificazione urbana. La sua valorizzazione rappresenta un’opportunità per il sistema locale dal punto di vista della rigenerazione, certamente, ma altresì come motore di sviluppo economico: un driver di creatività per accelerare le trasformazioni del tessuto produttivo elevando il livello della qualità architettonica e funzionale degli spazi territoriali. Una prospettiva che presuppone il ripensamento a tutto campo dell’intera area dismessa, individuando potenzialità e peculiarità per la crescita da sostenere attraverso un adeguato piano di azioni.