Tra le misure predisposte dalla Questura di Imperia in occasione del Festival della Canzone italiana anche un drone della Polizia di Stato. Il drone è un sistema aeromobile a pilotaggio remoto, messo a disposizione dalla Direzione centrale anticrimine e gestito da due piloti. Utilizzato al posto del tradizionale elicottero, con costi assai inferiori, questo presidio consente il controllo dall’alto sull’area (in questo caso) del Teatro sanremese, riprendendo immagini a ottima risoluzione grazie a particolari sensori, inviandole poi alla sala operativa del commissariato di Polizia locale. Si tratta della prima sperimentazione sul campo, al termine di un percorso iniziato nel 2015 per verificare l’impegno dei droni nel servizi di ordine pubblico e di controllo del territorio.
Il sistema utilizzato è un esacottero (sei eliche rotanti) che trasporta una telecamera con zoom ottico particolarmente performante, in grado di individuare un volto o una targa a centinaia di metri di distanza, disponendo inoltre di un sistema di stabilizzazione del volo anche in condizioni di maltempo.
Al di là degli impieghi, la diffusione dei droni ha imposto la necessità di una puntuale regolamentazione sul loro impiego, a partire dalla formazione dei piloti. La prima edizione del regolamento dell’Ente nazionale per l’Aviazione Civile (Enac), “Mezzi aerei a pilotaggio remoto”, risale al 2013, incentrata sul drone in quanto velivolo. Nella successiva edizione, invece, diviene rilevante il tema della valutazione del rischio e di conseguenza assume una nuova importanza il fattore umano. Attualmente in Italia sono diverse le divisioni di Polizia locale che hanno iniziato ad utilizzare i droni per attività che vanno dal monitoraggio ambientale alla protezione civile, dal controllo dei flussi di traffico e il rischio di incidenti alla sorveglianza giudiziaria.