Per il 2016 i servizi ospedalieri della Sanità veneta, suddivisi e valutati secondo aree cliniche, tempi di erogazione delle prestazioni e risultati terapeutici conseguiti, si confermano ai vertici nazionali, segnando una crescita rispetto all’anno precedente. “Il Veneto – si legge in una nota della Regione – è in posizione di eccellenza”. Alta è infatti la percentuale di interventi per la frattura del femore, eseguiti entro due giorni, segnale questo di organizzazione efficiente dei reparti. Un altro dato distintivo è la percentuale particolarmente bassa dei parti cesarei, che si attesta al di sotto del 25%.
Validi i risultati delle due Aziende ospedaliere di Padova e Verona, che collocano tutti i loro servizi nell’area di qualità, con eccellenze classificate come “molto alte”. E’ nella media nazionale la percentuale di mortalità per infarto al miocardio a trenta giorni. Un’altra eccellenza che spicca è quella dell’Istituto oncologico veneto (IOV), dove in un solo anno, per il tumore alla mammella sono stati eseguiti con successo 650 interventi. E a questo proposito, il 17 dicembre, Padova è stata riconosciuta come miglior centro europeo per la cura delle malattie rare. L’Italia ha adottato la definizione europea di malattia rara contenuta nel Regolamento europeo sui prodotti medicinali orfani, secondo la quale una patologia è rara quando colpisce meno di 5 abitanti su 10.000.