Gli obiettivi principali dell’amministrazione guidata da Marianne Borgen, sono: aria pulita, salute dei cittadini, mobilità green e senza auto private, verde e cultura della sostenibilità.
La prima cittadina di Oslo, ha deciso di risolvere il problema alla radice: via i parcheggi dal centro storico, via le auto dalle strade. Uno dei primi atti della sua amministrazione, in carica dal 2015, è stato proprio fare la guerra alla mobilità privata, alle automobili private, annunciando lo stop totale nel centro storico di Oslo a partire dal 2019.
“Non possiamo dire a bambini e persone anziane, che sono le più vulnerabili all’inquinamento, di restare a casa – ha detto la sindaca a gennaio, per via dell’elevato numero di giorni con superamento del limite di Pm10 – capisco che si creeranno notevoli disagi, ma dobbiamo fare qualcosa di concreto per migliorare la vita dei cittadini, a partire dalla loro salute, che va tutelata con ogni mezzo, motivo per cui applicheremo divieti totali al traffico in alcuni giorni e inviteremo tutti a prendere i mezzi pubblici”.
Già entro la fine di quest’anno i parcheggi spariranno nelle strade del centro città. Ancora più significativo, dal punto di vista della smart city, della salute dei cittadini e della difesa dell’ambiente nella lotta ai cambiamenti climatici, è la decisione (ancora non inserita in un provvedimento effettivo) di impedire la circolazione di auto alimentate a benzina o diesel nelle strade di Oslo a partire dal 2025.
La gente in questa città si muoverà in tanti modi diversi. Anzi tutto i cittadini di Oslo amano muoversi in bicicletta, con il sole, la pioggia, la neve e il freddo. Al posto dei parcheggi saranno realizzate piste ciclabili più grandi, aree pedonali attrezzate, al limite parcheggi per il bike sharing e il car sharing (rigorosamente per auto elettriche). E ovviamente un’ampia offerta di servizi di trasporto pubblico, come autobus, tram, metropolitana, auto condivise, perfino via mare e con un elevato livello di qualità degli stessi.
Negli ultimi anni la qualità dell’aria nella Capitale della Norvegia si è deteriorata clamorosamente. Il 65% dell’inquinamento cittadino qui è dovuto proprio ai trasporti. Una novità per la gente che vive a queste latitudini. La buona aria scandinava perlomeno nei centri urbani è solo un vecchio ricordo.
“Senza parcheggi – ha spiegato la sindaca Borgen nelle scorse settimane – ci sarà più spazio per l’intrattenimento in strada, per l’apertura di locali per mangiare, divertirsi, bere, ascoltare musica o assistere a spettacoli di varia natura”.
Quindi, dopo la mobilità pulita, al centro della sua amministrazione c’è la cultura, la socialità, le necessità del cittadino, l’ambiente.
Negli ultimi mesi è inoltre cresciuta notevolmente la lista delle applicazioni mobili dedicate a chi vive la città, quindi cittadini, viaggiatori e semplici turisti, per favorire gli spostamenti quotidiani, per aggiornarli su quello che c’è da fare, sugli eventi e i nuovi servizi pubblici.
Un’altra iniziativa smart city fortemente voluta dalla sindaca di Oslo è lo sviluppo della “Climate Dashboard”, una piattaforma interattiva che in tempo reale mostra i dati relativi alla qualità dell’aria, alle emissioni di agenti inquinanti, all’uso dei mezzi pubblici, delle biciclette, tramite sensori in strada, l’interconnessione di tutte le piattaforme e le applicazioni per la smart city.
La condivisione dei dati e soprattutto di dati aperti rende chiaro quanto sia importante promuovere open data nella Pubblica Amministrazione (smarter use of data), in questo caso con un’attenzione crescente verso l’integrazione di tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale e il machine learning. Qui il loro utilizzo è centrale nella ricerca di soluzioni valide ed efficienti nel tentativo di ridurre a zero l’impatto ambientale dei centri urbani in tutte le declinazioni, a partire dai trasporti, per finire al riscaldamento e alle attività economiche e industriali.