Stando ai dati raccolti dalla Coldiretti in riferimento al 2015, le abitudini alimentari degli italiani cambiano con un aumentano degli acquisti di frutta (+5%), verdura fresca (+3%) e per contro una netta diminuzione di quelli della carne (-6%) e delle uova (-4%). Rimane invece stabile il consumo di pasta (+1%), cresce notevolmente il consumo di riso (+5%) ed anche quello dei legumi secchi. Lo scorso anno l’olio di oliva ha visto un +19% della spesa, mentre gli acquisti di carne delle famiglie sono calati del 9% in riferimento a quella fresca di maiale, del 6% per quella bovina e dell’1% per quella di pollo come pure per i salumi. Il 2015 ha altresì segnato una svolta storica per il vino, che dopo anni ha visto risalire del 2,8% le vendite delle bottiglie nei supermercati. Un indicatore significativo è dalla preferenza delle produzioni legate al territorio: +34,2% bottiglie di Passerina marchigiana e 22,2% di Valpolicella Ripasso, solo per fare alcuni esempi. L’orientamento verso la qualità è inoltre confermato dall’aumento del 20% dell’acquisto di prodotti alimentari biologici, dal boom dei consumatori che chiedono la garanzia “Ogm free” e dagli oltre 15 milioni di consumatori che cercano prodotti a chilometri zero nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Un exploit da ricondurre all’attenzione per la salute e la forma fisica, nonchè alla crescente diffusione di intolleranze alimentari. Una tendenza in forte ascesa legata al benessere, nonostante il sovraprezzo. Secondo l’ultimo rapporto Coop, infatti, il 70% degli italiani è disposto a pagare di più per un alimento del tutto naturale andando dalla maggiorazione del 65% per un prodotto che garantisca l’assenza di Ogm, il 62% in più per un prodotto bio ed il 60% per uno senza coloranti.