E’ stata battezzata Urbi l’App gratuita che aggrega tutti i servizi di mobilità condivisa per automobili, biciclette, scooter e taxi, e ti dice qual è il mezzo più vicino. L’hanno inventata – a Berlino – grazie a un finanziamento europeo di 50mila euro due italiani: Serena Schimd ed Emiliano Saurin. “L’idea – ha spiegato Saurin – è quella di dare all’utente la possibilità di muoversi nella città, quindi, oltre al car sharing, il bike sharing e lo scooter sharing, offriamo servizi come il wi-fi per chi non abbia la connesione Internet o altri servizi come MyTaxi, Uber o anche i taxi normali.
Le nostre città principali sono Milano, Roma, Berlino, Amburgo, Torino e Vienna. Su Milano abbiamo il 45% degli utenti che di solito fanno 5-6mila prenotazioni al mese. Abbiamo ottenuto finora 90mila download e siamo sui 20mila utenti attivi al mese, quasi tutti su Milano. L’utente – ha concluso Saurin – non solo non dovrà pagare mai nulla, ma attraverso la nostra App potrà avere dei vantaggi. Se prenota una Car2go con la stellina avrà dei minuti gratis, oppure abbiamo delle agevolazioni per il primo viaggio su MyTaxi o il primo viaggio gratis per Scooterino a Roma, quindi per l’utente saranno solo vantaggi”.
Nel 2015 i fondi sono cresciuti con l’arrivo di LastMinute.com che ha deciso di investire in quest’idea. L’App – presentata a Milano all’evento “Mobility in Italy” – è disponibile su smartphone, tablet e smart watch. Attualmente, bisogna essere iscritti ai diversi servizi di car sharing, ma l’obiettivo è l’iscrizione unica con database condiviso per spostamenti cittadini sempre più sostenibili, come ha spiegato Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità del Comune di Milano.
“Oggi la mobilità la fanno ancora i mezzi – ha spiegato l’assessore – ma più passeranno gli anni, più sarà decisiva la circolazione delle informazioni. Il fatto che chi gestisce le informazioni le mette in rete e abbina i sistemi di pagamento, le rende semplici per gli utenti, penso che vinca la sfida del futuro. Ed è per questo che noi in tutti i bandi che facciamo chiediamo che le informazioni vengano date in ‘open data’ in modo che chi le intenda elaborare le possa mettere al meglio al servizio degli altri”. Prossimamente, l’App verrà presentata anche a Londra e Parigi. L’obiettivo – ambizioso – è essere, entro 10 anni, l’unico punto d’accesso alla mobilità urbana.