Nella conferenza di presentazione del Salone del Libro il direttore editoriale Ernesto Ferrero ha tenuto a sottolineare che, a pochi giorni dall’apertura della ventinovesima edizione, dopo un anno e mezzo “tormentato”, riprende la rotta e secondo gli organizzatori, ancora meglio di prima. Questo il leitmotiv di tutti gli interventi che si sono succeduti ieri alla presentazione della prossima edizione al via il 12 maggio. Nel corso della conferenza stampa il sindaco Fassino ha ribadito che “La fase critica è alle nostre spalle”. “Abbiamo fatto un lavoro molto intenso e ora possiamo aprire il salone in condizioni di sicurezza”, ha affermato il primo cittadino che ha ricordato i pilastri su cui poggia il rilancio della più importante manifestazione culturale nel campo dell’editoria: il riequilibrio finanziario che vedrà nel 2016 il ritorno all’attivo della fondazione per il Libro a cui spetta l’organizzazione del Salone, e la solidità societaria con l’ingresso accanto ai soci fondatori (Regione Piemonte, Città metropolitana e Comune di Torino) del Mibact , del Miur e di Intesa Sanpaolo. Proprio il rappresentante del Mibact (Rossana Rummo, direttrice del Centro per il Libro) ha rimarcato come “il libro e la cultura siano fattori di crescita strategica non solo culturale, ma anche economico sociale”, mentre il rappresentante del Miur Arnaldo Colasanti (scrittore e critico letterario) ha aggiunto che al ministero interessa in particolare che il Salone continui a svolgere il suo ruolo di “cittadinanza attiva e di luogo di incontro”.
“E’ ora di cessare l’accanimento terapeutico – ha avvertito Fassino – per il quale Il Salone è sempre sull’orlo del collasso. Non è così”. E Giovanna Milella si dice convinta che sia sotto l’aspetto del Salone che sul versante della Fondazione “le cose siano andate al di là delle migliori aspettative. Abbiamo affrontato le difficoltà non con lo spirito di tappare i buchi, ma di costruire un progetto”. Regis Faure – Direttore Generale Lingotto Fiere gruppo GL ha ricordato che l’organizzazione e la vendita degli spazi è stata concentrata in soli tre mesi e mezzo rispetto agli abituali nove, con 70 nuovi editori presenti. “Il Salone ha dimostrato la sua resilienza – ha detto Faure – e rimane il Salone di riferimento dell’Editoria in Italia”