La Conferenza unificata Stato Regioni, nella seduta del 14 aprile 2016, ha espresso parere favorevole al DPCM di approvazione del Bando che definisce le modalità e le procedure di presentazione dei progetti per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città. La Legge di stabilità 2016 prevede l’istituzione di un Fondo con una dotazione di 500 milioni per l’attuazione di un Programma straordinario finalizzato alla realizzazione di interventi urgenti per la rigenerazione delle aree urbane degradate delle Città metropolitane e dei Comuni capoluogo di provincia. Sono considerate periferie le aree urbane caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale, degrado edilizio e carenza di servizi.
Considerato che per la predisposizione del programma, gli Enti interessati avrebbero avuto tempo fino all’1 marzo 2016 per trasmettere i progetti, secondo le modalità e la procedura stabilite dal DPCM, oltre alla pubblicazione del bando tipo, si attende anche una proroga per la predisposizione dei progetti che evidentemente non saranno ancora stati inviati.
Ricordiamo che la Legge di Stabilità per il 2016 (commi 974-977) ha stanziato 500 milioni di euro per l’anno 2016 per programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, finalizzato alla realizzazione di interventi urgenti per la rigenerazione delle aree urbane degradate attraverso la promozione di progetti di miglioramento della qualità del decoro urbano, di manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione delle aree pubbliche e delle strutture edilizie esistenti, rivolti all’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana, al potenziamento delle prestazioni urbane anche con riferimento alla mobilità sostenibile, allo sviluppo di pratiche, come quelle del terzo settore e del servizio civile, per l’inclusione sociale e per la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano, anche con riferimento all’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati.
A breve si completeranno comunque i passaggi necessari all’adozione del provvedimento e probabilmente saranno prorogati i tempi.