Riesplode lo scandalo Sindacopoli in Sardegna. Stamattina, la Compagnia dei carabinieri di Tonara (Nu) e la Guardia di Finanza hanno condotto una vasta operazione, sia sul territorio isolano che in territorio nazionale, tesa a eseguire alcuni provvedimenti personali restrittivi a carico di esponenti di primo piano della politica regionale, di funzionari Anas, di imprenditori e professionisti, emessi dal Tribunale di Oristano. In totale effettuati 17 arresti. Due i politici coinvolti: si tratterebbe di Antonello Peru, attualmente vice presidente del Consiglio regionale della Sardegna e l’ex consigliere Angelo Stochino, entrambi di Forza Italia. Antonello Peru era stato già arrestato nell’agosto del 2012 insieme ad altre 15 persone, con l’accusa, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e ai maltrattamenti in danno di disabili mentali, sequestro di persona, lesioni personali. L’indagine della procura di Oristano ha permesso d’individuare il sistema di pagamento delle tangenti, avvenuto sia in territorio nazionale che all’estero, attraverso modalità formalmente lecite. Secondo gli inquirenti, il sistema si basava su un principio semplicissimo, ma pure agghiacciante: “Chi porta i finanziamenti per l’appalto lo gestisce poi a suo piacimento e in favore dei suoi sodali”. Tale sistema avrebbe consentito al sodalizio investigato di pilotare gli appalti pubblici dei lotti 3 e 8 della Sassari-Olbia, aggiudicati rispettivamente per un importo di euro 70.775.409 e euro 57.366.243, turbare le aste per l’assegnazione dei servizi tecnici di progettazione di due porticcioli turistici nell’area ogliastrina (Tertenia e Tortolì, quantificabili rispettivamente in circa 16 milioni di euro e 11 milioni di euro), nonché assegnare numerosissimi appalti minori per incarichi di progettazione di opere pubbliche e/o consulenze di varia natura.
Grazie ad alcuni escamotage fiscali, nel momento in cui ricevevano una somma di denaro “illecita”, gli associati emettevano direttamente o per interposta persona un documento fiscale formalmente corretto, ma in tutto o in parte relativo a operazioni fittizie, cosi da poter mascherare quegli introiti di denaro tra le movimentazioni finanziarie societarie. Lo stesso meccanismo veniva poi utilizzato a rovescio nel momento in cui le somme introitate dovevano essere utilizzate per retribuire i comportamenti corruttivi. Si attendono ulteriori sviluppi.