Il patrimonio arboreo di Milano è composto oggi da circa 260mila alberi. Gli esemplari censiti a fine 2011, su tutto il territorio comunale, erano 191.833. Oggi (censimento del 24/3/2016) sono 258.724. Il “saldo positivo” di questi cinque anni è di quasi 67mila alberi a conclusione della stagione di piantumazione 2015-2016.
Il settore del Verde del Comune ha privilegiato piante più resistenti e resilienti, promuovendo al contempo una presenza più marcata di alberi da fiore per tutelare la biodiversità.
Si è puntato molto su querce, tigli, peri e meli per arricchire il patrimonio arboreo della città. Nel dettaglio ecco quanti ne sono stati piantumati durante questi 5 anni: prunus (4.596), tigli (2.891), querce (2.287), cercis (1.526), peri (1.124), meli (556), ibischi (898), magnolie (473), ginkgo (637).
“Il nostro impegno costante – ha spiegato l’assessore al Verde, Chiara Bisconti – ci ha portato a piantumare in cinque anni quasi 40mila alberi nei quartieri e 30mila nei parchi legati alla città. Un lavoro quotidiano per rendere la nostra Milano più bella, vivibile e sostenibile. Abbiamo privilegiato specie che favoriscono la biodiversità, riducendo la messa a dimora, per esempio, delle robinie che può limitarla. Abbiamo invece scelto di dare più spazio ad alberi resistenti come le querce e privilegiando gli alberi da fiore, come peri e meli. Non solo, abbiamo piantumato diverse specie particolari come le ginkgo che possono essere considerate dei veri e propri fossili viventi visto che sono comparse sul nostro pianeta 200 milioni di anni fa”. “Rivendico con orgoglio – ha aggiunto Bisconti – inoltre il fatto di aver garantito un saldo positivo nella presenza di alberi a Milano. È l’ennesima dimostrazione di come questa amministrazione abbia avuto a cuore il tema del verde cittadino. Oggi abbiamo una grande ricchezza in più, un vero e proprio tesoro. Da questo risultato importante, nei prossimi anni si può ripartire per incrementarlo ulteriormente”.
Il tasso di “mortalità” delle piante, ha segnalato il Comune, è stato costante, pari all’1% annuo tra le nuove piantumazioni. Invece, gli inevitabili abbattimenti degli alberi che gli agronomi hanno registrato come malati o pericolosi per la cittadinanza per possibili cadute di tronco e rami (classe D) sono stati circa 700 all’anno.
Sia le piante che non hanno vegetato sia quelle abbattute vengono rimesse a dimora a ogni stagione agronomica. Ecco perché il saldo positivo attuale, che è di circa 67mila alberi in più rispetto al 2011, non tiene conto degli interventi che si renderanno necessari nel corso dell’anno.