Le cinture esplosive dei kamikaze mietono vittime e seminano il terrore, pur essendo bombe artigianali fai-da-te, a dimostrazione che per destabilizzare una città e un intero Paese non occorrono mezzi bellici sofisticati. E, tuttavia, la guerra contemporanea diventa sempre più tecnologicamente avanzata. Indubbiamente, siamo di fronte a una dimensione schizofrenica che ben si attaglia a questa nostra “Età del Caos”. In effetti, proprio i jihadisti che ammazzano con mezzi rudimentali, contemporaneamente si avvalgono degli smartphone e del Web per propagandare le proprie azioni afferate e reclutare nuovi adepti per il martirio. In altre parole, il cyber spazio è divenuto terreno privilegiato del conflitto globale, laddove si gioca gran parte della tutela della sicurezza materiale delle popolazioni. Ecco perché i Governi stanno potenziando le proprie strutture di cyber-sicurezza. L’ultima notizia in tal senso viene dal Corpo dei Marines degli Stati Uniti d’America che si è recentemente dotato di un’unità speciale di guerrieri cibernetici: il Marine Corps Cyberspace Warfare Group, la cui nascita è stata celebrata il 25 marzo scorso con una cerimonia a Fort Meade, nel Maryland, che è anche sede della NSA (National Security Agency). Questa unità speciale avrà il compito di addestrare ed equipaggiare squadre di Marine pronti a operare nel cyberspazio per scopi offensivi e difensivi, a supporto dell’US Cyber Command e del Marine Forces Cyberspace Command, che saranno pienamente operative nel 2017. “Abbiamo sempre avuto mezzi per comunicare e proteggere la comunicazione, ma oggi siamo in un ambiente in cui questi metodi fanno sempre maggiore affidamento a sistemi di trasmissioni, router e network – ha spiegato il colonnello Ossen D’Haiti, comandante dell’unità – La capacità di proteggere, ma anche la capacità di controllare e d’impedire gli attacchi avversari sono fondamentali per il comando e il controllo”, ha concluso.