Entra in vigore oggi il Digital Markets Act (DMA) dell’UE. Il nuovo regolamento porrà fine alle pratiche sleali da parte delle aziende che agiscono come guardiani nell’economia delle piattaforme online. È stato proposto dalla Commissione nel dicembre 2020 e approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio a tempo di record, nel marzo 2022.
Il DMA definisce quando una grande piattaforma online si qualifica come “gatekeeper”. Si tratta di piattaforme digitali che forniscono un importante gateway tra utenti aziendali e consumatori, la cui posizione può garantire loro il potere di agire come regolatori privati, creando così un collo di bottiglia nell’economia digitale. Per affrontare questi problemi, il DMA definirà una serie di obblighi che dovranno rispettare, incluso il divieto ai gatekeeper di assumere determinati comportamenti.
Designare i guardiani
Le società che gestiscono uno o più dei cosiddetti “servizi di piattaforma core” elencati nella DMA si qualificano come gatekeeper se soddisfano i requisiti di seguito descritti. Questi servizi sono: servizi di intermediazione online come app store, motori di ricerca online, servizi di social network, alcuni servizi di messaggistica, servizi di piattaforma di condivisione video, assistenti virtuali, browser Web, servizi di cloud computing, sistemi operativi, mercati online e servizi pubblicitari.
Ci sono tre criteri principali che portano un’azienda nell’ambito del DMA:
- Una dimensione che ha un impatto sul mercato interno: quando l’azienda raggiunge un determinato fatturato annuo nello Spazio Economico Europeo (SEE) e fornisce un servizio di piattaforma core in almeno tre Stati membri dell’UE;
- Il controllo di un importante gateway per gli utenti aziendali verso i consumatori finali: quando l’azienda fornisce un servizio di piattaforma principale a oltre 45 milioni di utenti finali attivi mensili stabiliti o ubicati nell’UE e a più di 10.000 utenti aziendali attivi all’anno stabiliti nell’UE;
- Una posizione radicata e duratura: nel caso in cui l’azienda abbia soddisfatto il secondo criterio negli ultimi tre anni.
Maggiori informazioni sulla procedura di designazione dei gatekeeper sono disponibili nelle Domande e risposte sul DMA.
Un chiaro elenco di “cosa da fare e da non fare”
La DMA stabilisce un elenco di cose da fare e da non fare che i gatekeeper dovranno implementare nelle loro operazioni quotidiane per garantire mercati digitali equi e aperti. Questi obblighi contribuiranno ad aprire la possibilità alle aziende di competere sui mercati e sfidare i gatekeeper sulla base dei meriti dei loro prodotti e servizi, dando loro più spazio per innovare.
Quando un gatekeeper si impegna in pratiche, come favorire i propri servizi o impedire agli utenti aziendali dei loro servizi di raggiungere i consumatori, ciò può impedire la concorrenza, portando a una minore innovazione, una qualità inferiore e prezzi più elevati. Quando un gatekeeper si impegna in pratiche sleali, come imporre condizioni di accesso sleali al proprio app store o impedire l’installazione di applicazioni da altre fonti, è probabile che i consumatori paghino di più o siano effettivamente privati dei vantaggi che potrebbero aver portato servizi alternativi.
Prossimi passi
Con la sua entrata in vigore, la DMA entrerà nella sua fase cruciale di attuazione e inizierà ad applicarsi tra sei mesi, a partire dal 2 maggio 2023. Successivamente, entro due mesi e al più tardi entro il 3 luglio 2023, i potenziali gatekeeper dovranno notificare i servizi della loro piattaforma principale alla Commissione se soddisfano le soglie stabilite dalla DMA.
Una volta ricevuta la notifica completa, la Commissione avrà 45 giorni lavorativi per valutare se l’impresa in questione soddisfi le soglie e designarla come guardiani (per l’ultima trasmissione possibile, entro il 6 settembre 2023) . Dopo la loro designazione, i gatekeeper avranno sei mesi per soddisfare i requisiti della DMA, al più tardi entro il 6 marzo 2024.
Per prepararsi all’applicazione della DMA, la Commissione si sta già impegnando in modo proattivo con le parti interessate del settore per garantire l’effettiva osservanza delle nuove norme. Inoltre, nei prossimi mesi, la Commissione organizzerà una serie di seminari tecnici con le parti interessate per valutare le opinioni di terzi sul rispetto degli obblighi dei gatekeeper ai sensi della DMA. Il primo di questi workshop si svolgerà il 5 dicembre 2022 e si concentrerà sulla disposizione dell'”autopreferenza”.
Infine, la Commissione sta lavorando anche a un regolamento di attuazione che contenga le disposizioni sugli aspetti procedurali della notifica.
Sfondo
Insieme alla proposta sulla legge sui servizi digitali (DSA), nel dicembre 2020 la Commissione ha proposto la DMA per affrontare le conseguenze negative derivanti da determinati comportamenti delle piattaforme online che agiscono come guardiani digitali del mercato unico dell’UE.
La DMA sarà applicata attraverso una solida architettura di vigilanza, in base alla quale la Commissione sarà l’unico esecutore delle norme, in stretta collaborazione con le autorità degli Stati membri dell’UE. La Commissione potrà imporre sanzioni e ammende fino al 10% del fatturato mondiale di un’impresa e fino al 20% in caso di infrazioni ripetute. In caso di violazioni sistematiche, la Commissione potrà anche imporre rimedi comportamentali o strutturali necessari per garantire l’efficacia degli obblighi, compreso il divieto di ulteriori acquisizioni.
Infine, la DMA attribuisce alla Commissione il potere di svolgere indagini di mercato che garantiranno l’aggiornamento degli obblighi previsti dal regolamento nella realtà in continua evoluzione dei mercati digitali.
Per maggiori informazioni
Testo della Gazzetta ufficiale dell’UE
Domande e risposte sulla legge sui mercati digitali (aggiornato)
Pagina informativa sulla legge sui mercati digitali
Fonte: Commissione Europea