Consentire agli enti locali di affidare il servizio di trasporto pubblico locale tramite le procedure del Regolamento Ue in materia, quindi a seguito di gara pubblica o in gestione diretto o in house. E’ quanto prevede una bozza di emendamento discusso durante l’ultima riunione tra maggioranza e Governo sull’articolo 9 del ddl Concorrenza. In sostanza, in base alla riformulazione presentata, le Regioni dovranno attestare, entro il 31 maggio di ciascun anno, l’avvenuta pubblicazione – entro il 31 dicembre dell’anno precedente – dell’avviso di pre-informazione previsto dal Regolamento comunitario, il quale stabilisce che ciascuna autorità competente prende i provvedimenti necessari affinchè, almeno un anno prima dell’inizio della procedura di gara o un anno prima dell’aggiudicazione diretta del contratto, siano pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, come minimo, alcune informazioni, tra le quali: nome e indirizzo dell’autorità competente; tipo di aggiudicazione previsto; servizi e territori potenzialmente interessati dall’aggiudicazione; data d’inizio e durata previste del contratto di servizio pubblico. Come anticipato nei giorni scorsi, potranno essere però comunicati, in alternativa, anche i bandi di gara ovvero “l’avvenuto affidamento con procedure conformi” al Regolamento Ue. Ed è quest’ultima la novità più rilevante.
Cancellata quindi la previsione in base alla quale gli affidamenti sarebbero dovuti avvenire solamente con il ricorso alle procedure di evidenza pubblica. Con il richiamo al Regolamento Ue, quindi, sarà possibile procedere tramite gare, con gestione diretta e con affidamenti in house. In base alla riformulazione le novità scatterebbero dall’esercizio finanziario 2023. La riformulazione non è ancora ‘chiusa’, ma è in corso una valutazione da parte dei gruppi. Larga parte della maggioranza spingeva proprio nella direzione di lasciare la possibilità agli enti locali di scegliere la modalità di affidamento senza obbligo di gara.