A fronte di 4.718 controlli, sono 947 i reati penali e le violazioni amministrative accertati, 1.185 le persone denunciate e 229 i beni sequestrati per un valore complessivo di quasi 24 milioni di euro. Contestato in 118 casi il nuovo delitto di inquinamento e per 30 volte il disastro ambientale. E’ questo il bilancio dei primi 8 mesi di applicazione della nuova legge sugli ecoreati, la legge n. 68 del 2015, che ha introdotto nel nostro Codice penale il Titolo VI-bis dedicato ai delitti ambientali.
I dati, raccolti da Legambiente grazie alla collaborazione del Corpo forestale dello Stato, del Comando Tutela Ambiente dell’Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza e delle Capitanerie di porto, sono relativi all’applicazione delle legge 68 nel periodo che va dal 29 maggio 2015 (giorno di entrata in vigore della norma) al 31 gennaio 2016.
In particolare, dai dati emerge che le prescrizioni (previste per i reati minori che non hanno arrecato danno o pericolo di danno all’ambiente, con un meccanismo di estinzione della pena, che prevede la messa in regola dell’attività in tempi prestabiliti e il successivo pagamento delle sanzioni) hanno riguardato ben 774 reati contravvenzionali con la denuncia di 948 persone e 177 sequestri per un valore di 13,2 milioni di euro.
Significativo è il dato relativo ai casi di applicazione del delitto di inquinamento ambientale (art. 452 bis), che sono stati ben 118, con la denuncia di 156 persone e 50 sequestri, per un valore di oltre 10,6 milioni di euro. Da sottolineare anche le 30 contestazioni di disastro ambientale (art. 452 quater), con la denuncia di 45 soggetti, gli 11 casi di impedimento al controllo (art. 452 septies), i 12 casi di delitti colposi (art. 452 quinques) e le 2 ipotesi di delitto di morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale (art. 452 ter).
Il 2016, secondo la presidente di Legambiente, Rossella Muroni, “è un anno strategico per l’attività legislativa in campo ambientaleperché offre finalmente la possibilità di approvare nuovi provvedimenti a tutela e valorizzazione dell’ambiente con i quali dare concretezza alle idee di sviluppo sostenibile ed economia legale. In particolare, l’approvazione definitiva del ddl sulla riforma delle agenzie regionali di protezione ambientale, che arriverà in aula in Senato nelle prossime settimane, darebbe un contributo importante al miglioramento dei controlli pubblici sul territorio nazionale e alla piena applicazione della legge ecoreati”.
Inoltre, conclude la Muroni, “la legge sul consumo di suolo contribuirebbe ad avviare una nuova filiera economica e imprenditoriale basata sulla riqualificazione dell’esistente in chiave innovativa e sostenibile. Dalla riforma della legge 394, invece, ci aspettiamo che consenta ai parchi e alle aree protette di veder finalmente riconosciuti il valore e il ruolo che in questi 25 anni hanno avuto, quello della conservazione ambientale ma anche di sviluppo, coesione ed identità territoriali con ricadute positive in termini economici ed occupazionali nelle comunità coinvolte”.