Il Rapporto Censis-Green&Blue, presentato nell’ambito del G&B Festival, delinea un ranking provinciale della transizione ecologica in Italia. L’Indice della transizione da cui si parte è il prodotto delle analisi sulle 3 dimensioni che compongono il campo di azione della transizione: contesto, popolazione e imprese, mentre le prime 2 scattano una fotografia della situazione attuale, la terza premia il percorso fatto dalle imprese dal 2016 ad oggi guardando agli investimenti dedicati alla transizione ecologica ed è attribuito un punteggio maggiore a chi ha investito in questi anni, uno minore a chi non ha ancora iniziato ad investire e ai pionieri della transizione che, pur avendo investito prima del 2015, non lo hanno fatto negli ultimi 6 anni, rallentando la corsa verso la transizione ecologica.
L’analisi riguarda le 107 province/città metropolitane, per confrontare la performance di ciascuna si è proceduto a classificarle in 4 gruppi, in base alla loro dimensione demografica: Città metropolitane; Province con più di 500mila abitanti; Province tra i 300mila e i 500mila abitanti; Province con meno di 300mila abitanti.
La città metropolitana più avanti nella transizione ecologica è Firenze con un punteggio pari a 80,1/100, il risultato deriva dalla combinazione del 2° posto nella dimensione “popolazione” (88,3 punti) e degli alti punteggi conseguiti nelle dimensioni “contesto” e “imprese”, 74,1 e 77,8 punti (5 e 6 punteggio più alto tra le città metropolitane). Leggermente distanziate vi sono le città metropolitane di Bologna (78,9) e Torino (78,5), con la prima che fa registrare il punteggio migliore nella dimensione “popolazione” e con il capoluogo piemontese che si posiziona al 2° posto nella dimensione “contesto” con 74,9 punti; chiude Napoli con punteggi bassi in tutte e 3 le dimensioni e nell’indice sintetico (69,5).
Tra le province con più di 500mila abitanti è Bolzano ad ottenere il punteggio più alto con i suoi 81,6 punti, si è avvicinata di più al valore di benchmark della “provincia ideale” pari a 100, seguono le province di Trento e Brescia con 80,1 e 78,9 punti. Bolzano eccelle sia nella dimensione contestuale che in quella relativa alla popolazione con 76,9 e 88,6 punti. Trento ottiene lo stesso punteggio per la dimensione popolazione (88,6) mentre per quella di contesto ha il secondo miglior punteggio del gruppo con 75,5 punti, chiude la provincia di Cosenza con 74,1 punti, pur classificandosi 7° nella dimensione di contesto con 73,8 punti.
Tra le province tra 300mila e 500mila abitanti Pordenone (80), Parma (79,4) e Potenza (79,2) ottengono i punteggi più elevati, e Pordenone riesce a raggiungere questo risultato, staccando di 0,6 punti la seconda, ottenendo punteggi alti in tutte e 3 le dimensioni, ma non raggiungendo il podio in nessuno delle 3 dimensioni prese singolarmente. Nel gruppo più numeroso delle province con meno di 300mila abitanti, è La Spezia a ottenere il punteggio più alto sia nell’indice sintetico con 80,4 punti, che nella dimensione della popolazione con 88,7 punti. La seconda classificata, la provincia di Nuoro, ha una prestazione d’eccellenza nella dimensione relativa agli investimenti delle imprese con 88,3 punti su 100 chiude la classifica la provincia di Fermo con 73,2 punti.