I Piccoli Comuni con il loro fascino sono uno scrigno di buone pratiche, un modello di accoglienza e inclusione sociale e dal 2 al 5 le piazze dei Piccoli Comuni si animeranno di eventi e il “file rouge ”che unirà le iniziative lungo tutta la penisola saranno le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), un nuovo modello di produrre e distribuire energia che fa a meno delle fossili, una rivoluzione energetica di cui i Piccoli Comuni si fanno promotori con il Manifesto per la democrazia energetica promosso da Legambiente e Kyoto Club e sottoscritto da 100 borghi.
Il Manifesto esprime la volontà di partecipare a una transizione ecologica e chiede al Governo gli strumenti per attuarla; innovazione, sostenibilità ambientale e comunità energetiche sono le parole chiave al centro di una rivoluzione che ha per protagonisti i borghi sotto i 5mila abitanti capaci di mettersi in gioco e di stare al passo con i tempi, nonostante le difficoltà e lo spopolamento: 38 in Italia quelli 100% rinnovabili e 2.271 quelli 100% elettrici. E poi ci sono i territori la cui produzione di energia da fonti rinnovabili varia tra il 50% e il 99%. e dalla Penisola arrivano gli esempi di chi ha già realizzato una comunità energetica rinnovabile con il duplice obiettivo di efficientare i consumi e autoprodurre energia come il comune di Ferla, in provincia di Siracusa, il primo in Sicilia, o quello di Biccari, in Puglia nel cuore dei Monti Dauni, e poi ci sono quelli che in cui la comunità energetica sta partendo adesso come nel comune sardo di Serrenti. Ai piccoli laboratori di innovazione, Legambiente dedica la 19esima edizione in un anno cruciale per i borghi sotto i 5mila abitanti che attendono l’attuazione della normativa legata alle CER e l’attivazione del fondo da 2,2 mld. del PNRR destinato allo sviluppo di comunità energetiche in questi territori.
“Le comunità energetiche, sottolinea Stefano Ciafani, Presidente di Legambiente, rappresentano un’occasione per i piccoli comuni di andare verso una transizione ecologica e superare il modello di produzione energetica fatto da impianti alimentati a combustibili fossili, inquinanti e climalteranti. A questo scenario, vogliamo contrapporre un nuovo modello energetico basato su grandi impianti e autoproduzione e condivisione dell’energia da fonti rinnovabili, impegnandoci a costruire Comunità energetiche rinnovabili”.
Voler Bene all’Italia è un’iniziativa realizzata con il Patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica, Ministero per gli affari regionali e le Autonomie, Ministero per il Sud e la coesione sociale ed è stata presentata dal webinar “Comunità energetiche: opportunità per i borghi italiani” e 5 sono state le richieste che Legambiente e Kyoto Club hanno lanciato al Governo sulle comunità energetiche: 1) Governo e Autorità definiscano i decreti e gli incentivi indispensabili per la partenza delle comunità energetiche. 2) Nei bandi del PNRR destinati ai piccoli comuni si semplifichi la concessione di finanziamenti con tempi congrui per la risposta ai bandi. 3) Nei bandi siano previste facilitazioni al processo di costruzione delle comunità e non solo alla realizzazione degli impianti da fonti rinnovabili sostenuti con fondi correlati ai costi. 4) si completi il processo di semplificazione delle autorizzazioni in modo da evitare che progetti approvati e finanziati siano bloccati dalla burocrazia. 5) Sia previsto il finanziamento a fondo perduto per quelle CER in cui sono coinvolte solo cittadini, amministrazioni e terzo settore con criteri premianti per le attenzioni rivolte al sociale, alla marginalità geografica, all’utilizzo di soluzioni tecnologiche attente all’impatto estetico.