Gli enti locali si confermano efficienti guardiani del Fisco. Una funzione, tuttavia, da potenziare. “Dal febbraio 2009 e fino al 31 dicembre 2021, risultano inviate da 1.153 Comuni circa 120.000 segnalazioni. Le segnalazioni acquisite dagli uffici dell’Agenzia delle Entrate hanno dato origine a 20.130 atti impositivi per una maggiore imposta accertata di 386.340.000 euro, per un importo riscosso totale pari a 139.199.000 euro”. Sono questi i risultati relativi alla partecipazione dei Comuni all’attività di accertamento, riferiti dal direttore dell’Agenzia delle entrate e dell’Agenzia delle entrate-Riscossione, Ernesto Maria Ruffini, nel corso di un’audizione alla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale.
Questi dati, spiega, “indicano che, per ogni segnalazione, è stato possibile accertare mediamente circa 19.000 euro e, in corrispondenza, riscuotere un importo medio di circa 7.000 euro”. “Per quanto riguarda le somme riversate ai Comuni ai fini della distribuzione della quota incentivante per la partecipazione all’attività di accertamento, i cui criteri di distribuzione sono di competenza del Ministero dell’interno, l’ultimo dato disponibile fa riferimento alle somme erogate a 280 Comuni per il «Contributo dell’anno 2021 per la partecipazione dei Comuni all’attività di accertamento fiscale e contributivo effettuata nell’anno 2020», per un importo totale pari a 6.490.977 euro. Vi sono dunque ampi margini – sottolinea Ruffini – perché l’istituto conosca ulteriore diffusione, dal momento che a utilizzare detta opportunità offerta dalla normativa è stato appena il 3,5% dei 7.904 Comuni italiani”.