Il Data Act, proposto dalla Commissione europea, consentirà agli utenti di dispositivi connessi di accedere ai dati da essi generati, che spesso vengono raccolti esclusivamente dai produttori e di condividere tali dati con terze parti per fornire servizi aftermarket o altri servizi innovativi basati sui dati. Inoltre, il provvedimento prevede incentivi per i produttori per continuare a investire nella generazione di dati di alta qualità, coprendo i costi relativi al trasferimento ed escludendo l’uso di dati condivisi in concorrenza diretta con il loro prodotto. Sono previste anche misure per riequilibrare il potere negoziale per le Pmi prevenendo l’abuso degli squilibri contrattuali nei contratti di condivisione dei dati. Il Data Act li proteggerà da clausole contrattuali abusive imposte da una parte con una posizione contrattuale significativamente più forte.
La Commissione svilupperà anche condizioni contrattuali tipo per aiutare tali società a redigere e negoziare contratti di condivisione dei dati equi. Sono inclusi – spiega la Commissione in una nota – anche mezzi per gli enti del settore pubblico per accedere e utilizzare i dati detenuti dal settore privato che siano necessari in circostanze eccezionali, in particolare in caso di emergenza pubblica, come inondazioni e incendi, o per attuare un mandato legale se i dati non sono altrimenti disponibili. Le informazioni dettagliate sui dati sono necessarie per rispondere in modo rapido e sicuro, riducendo al minimo l’onere per le aziende. Infine, verranno introdotte nuove regole che consentiranno ai clienti di passare in modo efficace tra diversi fornitori di servizi di elaborazione dati cloud e di mettere in atto misure di salvaguardia contro il trasferimento illegale di dati.