Si è chiuso il 4 febbraio 2022 l’avviso pubblico per i finanziamenti a sostegno di organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e organizzazioni non lucrative di utilità sociale impegnate nell’emergenza Covid-19 nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, nonché Lombardia e Veneto. Il bando fa seguito al decreto-legge n. 34/2020 (‘DL Rilancio’), convertito in legge n. 77/2020 e nasce dalla collaborazione tra l’Agenzia per la Coesione territoriale e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con il coinvolgimento attivo delle Regioni interessate e del Forum del Terzo Settore.
Sono state 3.180 le domande presentate per accedere alle risorse a disposizione, pari a 80 milioni di euro, provenienti dal Fondo Sviluppo e Coesione e suddivise in 64 milioni per le regioni del Mezzogiorno e i rimanenti 16 milioni per Lombardia e Veneto. Di queste, 841 provengono da associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e loro affiliate, mentre 2.339 hanno sede operativa in una delle regioni interessate dal bando, suddivise così come segue: Abruzzo 93 domande, Basilicata 48, Calabria 232, Campania 253, Molise 43, Puglia 202, Sardegna 105, Sicilia 204, Lombardia 837, Veneto 322.
L’Agenzia per la Coesione territoriale procederà adesso, insieme alle Regioni interessate, a controllare la regolarità delle iscrizioni degli enti di Terzo Settore nei rispettivi registri, così da verificare il possesso dei requisiti soggettivi per la partecipazione al bando. Dopodiché, la stessa Agenzia metterà a disposizione degli enti le risorse assegnate sulla base dei criteri indicati a seguire, nel rispetto delle percentuali stabilite dal FSC (20% alle regioni settentrionali e 80% a quelle meridionali).
Il contributo sarà concesso sotto forma di sovvenzione diretta per finanziare i costi sostenuti dagli enti del Terzo Settore impegnati nell’emergenza Covid tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021.
Quali spese sono finanziabili?
Sono ammesse le seguenti tipologie di spesa:
- spese di gestione immobili (canoni di affitto, utenze, pulizie, piccole manutenzioni ordinarie strettamente necessarie allo svolgimento delle attività, ecc.);
- spese per igienizzazione, acquisto DPI, attuazione di misure di contrasto alla diffusione del Covid-19;
- spese per acquisto di beni/attrezzature entro un valore massimo di 516,46 euro ciascuno, purché siano indispensabili per la realizzazione delle attività (se il valore del bene è superiore, non è comunque possibile presentarlo a rendicontazione nemmeno per la quota parte indicata);
- spese per acquisizione di beni di consumo e servizi;
- spese di personale;
- rimborsi spese ai volontari.
Le spese devono essere state sostenute tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021 e giustificate da fatture o simili.
A quanto ammonta il contributo massimo?
Il contributo ricevuto dal singolo essere non potrà mai essere superiore al valore delle entrate dichiarate nel bilancio 2019 e, comunque, l’importo massimo erogabile è pari a 10.000 euro.
Come ed entro quando si poteva presentare la domanda?
Le istanze di finanziamento dovevano essere presentate entro le ore 23.59 del 4 febbraio 2022, attraverso la piattaforma elettronica ‘ETS Fondo Sviluppo e Coesione’.
Si potevano presentare più domande?
No. Ciascun ente poteva presentare una sola istanza di contributo, indipendentemente dal numero di sedi presenti nei territori regionali o dall’iscrizione in diversi registri.
Quali sono i criteri di valutazione?
Sia l’individuazione dei soggetti ammessi al finanziamento, sia l’importo dello stesso sono determinati da un punteggio derivante da due criteri:
- la percentuale di minori entrate risultanti dal bilancio consuntivo 2020 rispetto a quello del 2019;
- numero di associati alla data di approvazione del bando.
Sulla base del punteggio conseguito, ciascun ente ammesso al finanziamento potrà ricevere un importo che varia da 1.000 euro a 10.000 euro.
Come indicato nelle FAQ pubblicate sul sito dell’Agenzia per la Coesione territoriale (leggi qui), anche gli ETS che hanno avuto nel corso del 2020 entrate superiori all’anno 2019 possono comunque presentare istanza per il contributo.
Fonte: Ministro per il Sud e la Coesione territoriale