La tecnologia ha creato i droni e ora la tecnologia è chiamata a trovare il modo per individuare e neutralizzare quelli pericolosi. Progetti top secret per lo sviluppo di sistemi antidrone sono allo studio in tutto il mondo. Dopo il boom di queste macchine volanti radiocomandate e il rapido affollamento dei cieli, ora la nuova sfida tecnologica sta proprio nel realizzare sofisticati apparati capaci di individuare a distanza la presenza di un drone in volo, riconoscerne le caratteristiche e, se ritenuto una minaccia, deviarne la rotta, assumerne il controllo o addirittura abbatterlo.
Negli ultimi mesi si è avuta notizia di un gran numero di soluzioni per intercettare droni potenzialmente pericolosi o comunque in volo in aree vietate. Alcune sono più semplici e fantasiose, come un multirotore dotato di una grande rete per intrappolare il drone “nemico” o un’aquila addestrata a bloccarne il volo afferrandolo con gli artigli. Altre invece hanno un maggiore contenuto tecnologico, con l’utilizzo di apparati per disturbare il gps o il ricevitore del velivolo da intercettare o per assumerne il controllo subentrando al sistema di radiocomando, fino all’impiego di cannoni laser capaci di colpire un drone e di abbatterlo. Questi sistemi dovranno consentire di proteggere aree sensibili da velivoli non autorizzati. I pericoli sono molteplici, del resto, e vanno dal drone assolutamente innocuo che però vola dove non dovrebbe (come i numerosi multirotori sequestrati a Roma perché utilizzati da fotografi nonostante la No Fly Zone giubilare) fino al possibile impiego per attuare un insidioso attentato terroristico.
Un focus sullo sviluppo di sistemi antidrone è in programma il 23 marzo in occasione della “Roma Drone Conference” presso l’Auditorium della Link Campus University. “Lo studio di sistemi antidrone è in crescita esponenziale come lo sviluppo degli stessi droni e, addirittura, è ancor più urgente”, spiega Luciano Castro, presidente di Roma Drone Conference. “E’ una sfida tecnologica che vede impegnate anche le migliori aziende italiane del settore, interessate a entrare in quello che si annuncia come un nuovo interessante capitolo del grande business mondiale della sicurezza per gli anni futuri”. Il focus sui sistemi antidrone vedrà gli interventi di rappresentanti dell’Esercito, della Link Campus University, dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), del Centro Studi Militari Aeronautici (CESMA) e dell’European Drone Pilots Association (EDPA), oltre che di esperti di aziende specializzate.
La sessione sarà preceduta dalla conferenza sul tema “Droni e sicurezza. L’utilizzo degli APR per le esigenze di forze dell’ordine, forze armate e protezione civile in Italia” con la presentazione delle attività e dei progetti per l’impiego di droni da parte di Aeronautica Militare, Esercito, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato, Protezione Civile e Croce Rossa Italiana. Tra l’altro saranno illustrati i nuovi velivoli “P-1HH HammerHead” di Piaggio Aerospace, “Targus” di Tecnam e “SD-150 Hero” di Sistemi Dinamici, oltre al programma per l'”Airport Test Bed” di Grottaglie (Taranto).