Su un campione di 1.000 intervistati, EURAC Research (nell’ambito del progetto Interreg Mobster) disegna un profilo del consumatore propenso ad acquistare un’auto elettrica. Lo studio conferma che, nella definizione di strategie climatiche legate ai trasporti, sono importanti non solo gli sviluppi tecnologici, ma soprattutto i dati sociodemografici, le pratiche sociali e le infrastrutture fisiche. Lo sviluppo di un sistema di trasporti efficace e sostenibile passa anche dalla qualità del governo locale, dalla condivisione degli obiettivi e dall’impegno politico sui temi della transizione ecologica.
Nel futuro dei trasporti, i veicoli elettrici sono oggetto di grandi aspettative; eppure, l’avvio del mercato nel nostro Paese è stato molto incerto e si è cercato di comprendere le ragioni per cui tale innovazione stenta a decollare nel mercato nazionale. L’indagine condotta da EURAC Research, all’interno del progetto europeo Mobster ha fatto luce sulle preferenze e i bisogni delle persone in termini di mobilità elettrica, sistematizzando le informazioni raccolte a marzo 2020 mediante un questionario.
Il profilo dell’individuo che acquista un’auto elettrica disegna un mercato da perfezionare, come riporta l’indagine condotta all’interno del progetto Interreg ITA-CH Mobster, in 3 aree alpine è stato diffuso un questionario: il Canton Ticino (CH), la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, e la Provincia Autonoma dell’Alto Adige-Südtirol e sono state condotte 1.000 interviste telefoniche a un campione di residenti e uno degli aspetti fondamentali che sono stati considerati è il reddito delle persone, anche se buona parte degli intervistati ha deciso di non dichiarare il proprio.
I risultati evidenziano che la maggior parte degli intervistati (55%) non acquista un’auto da almeno 5 anni e ciò presuppone la possibilità di un’ampia sostituzione dei veicoli nei prossimi anni. Gli intervistati che hanno acquistato in passato un’auto hanno dichiarato di non aver optato per un’auto elettrica o plug-in principalmente per motivi economici: per il 41% di loro, al momento dell’acquisto della loro ultima auto, quelle elettriche erano troppo costose; le altre motivazioni riguardano la preferenza verso altre tipologie di alimentazione (18%), l’impossibilità di ricaricare la batteria quando necessario (17%) o la semplice non considerazione di questa opportunità (24%).
Solo 371 intervistati su 1.000 potrebbero acquistare un’auto elettrica in futuro, i prezzi sono ancora la principale barriera; le principali barriere per un acquisto futuro di auto elettriche o plug-in sono ancora i prezzi attuali di vendita (37%) e la diffidenza sull’autonomia della batteria (27%).
Il profilo delle persone disponibili ad acquistare un’auto elettrica in futuro riguarda giovani con un elevato livello di istruzione, con almeno un figlio tra i 12 e i 18 anni, con più di un’automobile nel nucleo famigliare, di cui almeno una utilizzata anche per lunghi tragitti. Viene inoltre confermata l’importanza delle infrastrutture di ricarica, che spingerebbe l’acquisto di un’auto elettrica o plug-in.
Il solo passaggio a veicoli privati elettrici contribuisce in modo parziale alla transizione ecologica, infatti andrebbe diminuito il traffico, promosso un sistema di trasporto pubblico intermodale e sostenibile per cittadini e turisti, reso possibile un ampio utilizzo delle bici elettriche permettendo di aumentare la distanza percorsa e di superare dislivelli faticosi.
Anche i governi locali devono impegnarsi per la riduzione del traffico e l’offerta di sistemi di trasporto pubblico più complessi, a tal proposito nel progetto Mobster sono stati organizzati 3 workshop con personalità locali rilevanti nel settore dei trasporti e si è riscontrato che lo sviluppo di una trasformazione e una gestione efficaci del trasporto locale passa anche dalla qualità del governo locale, la condivisione degli obiettivi e l’impegno politico per una transizione ecologica infatti la condivisione di obiettivi comuni da parte degli attori locali e la presenza di risorse economiche private e pubbliche sono condizioni fondamentali. Essendo il settore dei trasporti molto ampio, ogni territorio o comunità locale ha le proprie preferenze su come intervenire: il Canton Ticino si sta concentrando sulla mobilità basata su biciclette elettriche; l’Alto Adige-Südtirol su un sistema strategico di intermodalità funzionale al settore turistico e i sistemi urbani di digitalizzazione della mobilità elettrica sono un tema sempre più interessante per i territori locali.