La pubblica amministrazione italiana ha certamente bisogno di riforme incisive, ma occorre evitare scorciatoie semplicistiche. È sbagliato infatti l’assunto secondo il quale un Comune non ha diritto di esistere se conta pochi abitanti, a prescindere dalla sua storia e dalla sua collocazione geografica. Questa riduzione dell’Italia ad un unico modello di grande scala – quando sappiamo bene che il nostro Paese è fatto in prevalenza di aree rurali, interne e montane – è fuori da ogni buon senso. Condivido a pieno, pertanto, lo spirito dell’appello sottoscritto oggi a Volterra da parte di molti sindaci di piccoli Comuni.. Sarà anche poco di moda oggi, ma io insisto a ritenere che la strada della concentrazione dei poteri e delle opportunità va contro gli interessi di tutto il Paese e produce le condizioni per un processo di desertificazione istituzionale alla quale rischiano di conseguire la diaspora di antiche tradizioni locali, lo spopolamento e l’abbandono dell’ambiente. In questo modo si va incontro all’impoverimento delle stesse potenzialità economiche del territorio.