Si è svolta a Roma una maratona molto particolare dove i mezzi ecologici (bici, carsharing elettrico, scooter sharing e mezzi pubblici) hanno sfidato l’auto privata in un percorso nel traffico romano, dalla Biblioteca Nazionale all’ex Mattatoio, sede del Dipartimento di Architettura di Roma Tre. A tagliare il traguardo per primo è stato il conducente della bicicletta mentre l’auto si piazza all’ultimo posto a causa delle difficoltà nel trovare parcheggio.
La prova è stata trasmessa in diretta streaming in occasione dell’incontro “Dopo Cop21, diamoci una mossa”, che si è svolto alla Facoltà di Architettura di Roma Tre a Testaccio, tappa conclusiva della campagna #WeAreTheClimateGeneration, ideata del network europeo di comunicazione sostenibile Donotsmile, che ha portato alla Cop21 di Parigi il messaggio dell’impegno collettivo contro il cambiamento climatico. L’iniziativa è stata promossa dall’Università Roma Tre in collaborazione con Silverback – Greening the Communication, partner italiano della rete europea di comunicazione DoNotSmile.
I mezzi per la maratona sono stati messi a disposizione dalla società di sharing elettrico Share’NGO per le automobili e Scuter per le due ruote. L’incontro è stato un momento di confronto fra docenti, politici, esperti e imprenditori nel settore della mobilità sostenibile su come pensare alle nostre città, al lavoro, all’innovazione tecnologica, alle soluzioni sociali per contenere un’emergenza globale e locale.
In Italia l’indice di motorizzazione è il più alto d’Europa: 606 autovetture ogni mille abitanti. Questo record produce una congestione nel traffico che ci costa l’1% del Pil. Un terzo dei consumi energetici italiani deriva dal trasporto, il 90% delle emissioni dalla gomma. Le sole linee di metropolitana di Berlino sono superiori a quelle di tutte le città italiane. E il rapporto tra trasporto pubblico e trasporto privato a Roma è 28 a 72 mentre a Londra è 50,1 contro 49,9, a Parigi 63,6 contro 36,4 , a Berlino 66 contro 44, a Barcellona 67 contro 32.
Tra le soluzioni, oltre al potenziamento del trasporto pubblico, ci sono il carsharing, le piste ciclabili e la mobilità elettrica. Solo nel nostro Paese nei primi mesi del 2015 sono stati 500.000 gli automobilisti che hanno lasciato la propria vettura in garage, optando per un servizio di car sharing, mentre le vetture condivise sono passate dalle 700 del 2011 alle 5.200 del 2015. Una proiezione al 2020 ipotizza 12 milioni di utenti nel mondo per un fatturato di 6,2 miliardi di euro.
E poi meno auto e più bici. Il bike sharing ha fatto registrare un’impennata: in Italia sono attive più di 100 iniziative di bike sharing, con oltre 10.000 bici disponibili per i cittadini. In tutto avrebbe anche incredibili ricadute positive sulla salute: secondo l’OMS se tutti i cittadini europei di età compresa tra i 20 e i 74 anni camminassero o andassero in bicicletta 15 minuti in più al giorno si eviterebbero 100 mila morti all’anno. Ma anche altre forme di condivisione come lo scooter pooling o la messa in condivisione del posto auto: soluzioni che grazie all’utilizzo di applicazioni Ict danno forma alla “mobilita condivisa”.