Millecinquecento sfollati, ventimila ettari, pascoli e boschi bruciati, alcune migliaia di capi di bestiame inceneriti, aziende e case campestri distrutte. E sono solo stime provvisorie. La Sardegna, e in particolare l’Oristanese, brucia da almeno 60 ore mentre preoccupa l’arrivo del maestrale. L’incendio divampato a Bonarcado quando il 23 luglio scorso ha preso fuoco un’auto a causa di un incidente stradale e, sospinto sul bosco dal forte vento di scirocco.
Il presidente della Sardegna, Christina Solinas, ha dichiarato lo stato di emergenza e ha chiesto che vengano stanziati immediatamente dei fondi a sostegno della regione per aiutare le comunità colpite. Solinas ha detto che chiederà al presidente del Consiglio Mario Draghi che una quota dei fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sia subito destinata alla Sardegna “per un grande progetto di riforestazione, che rimargini queste terribili ferite”.
Sardegna: il pericolo non è passato
E’ stato pubblicato dalla Protezione Civile regionale un nuovo bollettino di previsione di pericolo incendio per la giornata di oggi, lunedì 26 luglio. La pericolosità, che riguarda tutta la zona dell’Oristanese, il Montiferru, la Planargia e parte del Nuorese, dove sono ancora attive le fiamme dopo 60 ore, è classificate come alta. Codice arancione, ma con attenzione rinforzata, dalla Gallura al Campidano di Cagliari sino al Sulcis.
Proseguono le operazioni di soccorso nei territori di Santu Lussurgiu, Cuglieri, Tresnuraghes, Frossio, Sennariolo, Usellus, Porto Albe, Scano di Montiferro e Cabras. Ieri le attività, rese particolarmente difficoltose dal forte vento di scirocco che ha alimentato i roghi.
Il dispositivo di soccorso messo in campo dal Corpo nazionale conta dieci squadre a terra, supportate da 5 velivoli canadair, che dalle ore 6:15 di stamattina sono operativi sui fronti del fuoco a Scano di Montiferro e a Tresnuraghes. Per una maggiore rapidità di risoluzione dell’emergenza, il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato un modulo internazionale di cooperazione: due velivoli canadair provenienti dalla Francia sono in volo verso la Sardegna, mentre altri due canadair provenienti dalla Grecia sono atterrati ad Alghero alle ore 4:30 di stamattina e sono già pronti ad operare sul territorio sardo. Al momento stanno già operando 57 unità operative a terra, di cui 28 provenienti dai Comandi di Nuoro, Sassari e Cagliari e 29 del locale Comando di Oristano. A Tresnuraghes tre squadre hanno operato per tutta la notte nel contrasto al fronte del fuoco, e la loro attività ha permesso di salvaguardare due attività ricettive. A Scano di Montiferro il lavoro notturno delle squadre ha permesso di mettere sotto controllo il fronte del fuoco, che nella giornata di ieri aveva causato l’evacuazione di oltre 400 persone.
Fonti: Legambiente