“Con l’approvazione di ieri da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legislativo sul nuovo Codice degli appalti, si segna una netta discontinuità rispetto al passato, nel senso di una maggiore semplificazione delle procedure. Per questo accogliamo con favore l’iniziativa del Governo, pur tenendoci pronti ad analizzare alcune criticità poste da una prima lettura del testo. In questo senso, intensificheremo fin dalle prossime ore il confronto con Governo e Parlamento”. Lo afferma il delegato ANCI ai Lavori pubblici, Alessandro Bolis, che sottolinea soprattutto “l’assoluta centralità concessa alla salvaguardia dell’ambiente ed al ruolo strategico della semplificazione nelle procedure di appalto previste nei casi di protezione civile e dissesto idrogeologico”.
Allo stesso tempo Bolis rileva “possibili criticità che potrebbero emergere soprattutto dalla definizione dei soggetti aggregatori e da quella dell’offerta economicamente più vantaggiosa”. Se sulla prima questione la riflessione riguarda il “lavorare per dare vita ad un sistema intelligente che consenta anche ai Comuni, se necessario, di diventare soggetti aggregatori”, sul secondo punto Bolis sostiene che “quello dell’offerta economicamente vantaggiosa potrebbe non essere, in alcuni casi, l’unico e più efficace strumento di garanzia per la concessione degli appalti: penso ai cosiddetti appalti ‘sottosoglia’, che riguardano soprattutto i piccoli Comuni. In questi casi, considerando solo l’offerta economicamente più vantaggiosa, potremmo correre il rischio di aumentare, anziché diminuire, la farraginosità delle procedure”.
“Per questo motivo – conclude Bolis – siamo già al lavoro per approfondire alcuni aspetti della norma, rispetto ai quali porteremo le nostre osservazioni all’attenzione del Parlamento”.