Il Comitato del Patrimonio Mondiale riunito a Fuzhou, in Cina, per la sua 44esima sessione, ha deciso di non iscrivere il sito “Venezia e la sua laguna” nella Lista del Patrimonio Mondiale in pericolo. Al termine di una discussione in cui sono stati dibattuti i temi che caratterizzano questo sito – dalle “grandi navi” ai fenomeni di acqua alta, dalla gestione del turismo alla difesa dell’identità culturale della città fino alla preservazione del delicatissimo equilibrio dell’ecosistema lagunare – l’Italia è riuscita nell’intento di far comprendere ai 21 Paesi che compongono il Comitato la portata dei progressi raggiunti dal Governo e dalle istituzioni locali per adempiere con provvedimenti concreti alle raccomandazioni espresse dagli organismi internazionali, evitando così l’iscrizione in “Danger List” che era stata inizialmente prospettata.
Su tutti, le novità del Decreto- Legge 20 luglio 2021, n. 103 che vieta, a partire dal 1 agosto 2021 il transito delle navi di stazza lorda superiore alle 25.000 tonnellate – superando le stesse prescrizioni dell’UNESCO che indicava il limite delle 40.000 tonnellate – dal Bacino di San Marco, Canale di San Marco e Canale della Giudecca, dichiarati veri e propri “monumenti nazionali” da preservare al massimo livello. A ciò si aggiungono i progressi compiuti in merito delle procedure per la realizzazione di almeno quattro punti di attracco temporaneo per le grandi navi nell’area di Marghera, nominando, allo scopo, un Commissario Straordinario. Il Governo ha dimostrato di aver considerato i risvolti socioeconomici, stabilendo delle compensazioni in favore degli operatori che subiranno degli svantaggi dai limiti imposti dalle nuove disposizioni.
Il Comitato ha potuto apprezzare il quadro completo delle azioni messe in campo dal Paese che comprende anche la strategia delineata per l’individuazione di soluzioni strutturali e definitive con la pubblicazione, il 29 giugno scorso, del bando per la raccolta di idee e progetti relativi a proposte di attracco delle navi più grandi fuori dalla laguna. Il Comitato ha altresì notato i progressi compiuti nella gestione delle conseguenze dell’evento di alta marea eccezionale del 2019 e negli avanzamenti del sistema MOSE, ormai quasi completato e praticamente in funzione, per il quale il Governo ha individuato importanti risorse aggiuntive per il completamento, la manutenzione e gli interventi di compensazione ambientale e paesaggistica.
La decisione finale del consesso internazionale evidenzia la complessità delle diverse sfide in via di definizione: la strategia per un turismo sostenibile, l’incentivazione della residenzialità, la qualità delle attività commerciali, la finalizzazione della pianificazione ambientale. Tutti temi in continua evoluzione, al centro dell’attenzione e dell’agenda delle istituzioni centrali e locali interessate. Il Governo e le Autorità locali hanno mostrato al mondo l’impegno dell’Italia per tutelare Venezia e assicurare che la città lagunare prosegua il suo percorso di rigenerazione e sostenibilità. Il risultato è il prodotto del lavoro congiunto dei diversi organi di Governo interessati: il Ministero della Cultura in stretto contatto con la Rappresentanza Permanente d’Italia a Parigi e con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e in collaborazione con gli altri Ministeri competenti per le singole materie e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri nonché con le istituzioni che compongono localmente il Comitato di Pilotaggio del sito guidato dal Comune di Venezia. Tutti insieme, in continuo ascolto del territorio e di coloro che hanno a cuore la salvaguardia di un patrimonio eccezionale come quello di “Venezia e la sua laguna”, vero e proprio simbolo dell’Italia e della Convenzione per la protezione del patrimonio mondiale alla cui nascita, nel 1972, dette un fondamentale impulso.
“Scongiurata l’iscrizione di Venezia nella lista del patrimonio dell’umanità in pericolo”, ha dichiarato al riguardo il Ministro della cultura, Dario Franceschini. “Grazie alle decisioni del Governo sul blocco del passaggio delle grandi navi davanti a San Marco e al canale della Giudecca – ha aggiunto Franceschini – si è raggiunto un primo, importante risultato. Adesso – ha concluso Franceschini – l’attenzione mondiale su Venezia deve rimanere alta ed è dovere di tutti lavorare per la protezione della laguna e individuare un percorso di sviluppo sostenibile per questa realtà unica, in cui la cultura e l’industria creativa sono chiamate a giocare un ruolo da protagoniste”.
Fonte: MIC