“La prima milestone del Piano nazionale di ripresa e resilienza è raggiunta. Nel pieno rispetto del cronoprogramma, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto per far marciare veloci i progetti del Recovery Plan. Innoviamo, abbandonando le logiche di sempre e intervenendo sui principali colli di bottiglia che frenano le transizioni digitale ed ecologica: dimezziamo i tempi delle valutazioni ambientali, riduciamo di più della metà le attese per le autorizzazioni per la banda ultra larga per portare la fibra a tutte le famiglie, sblocchiamo il superbonus 110%, acceleriamo gli appalti e la realizzazione di importanti opere strategiche. Non solo. Rafforziamo il silenzio assenso e i poteri sostitutivi per garantire a tutti i cittadini meno burocrazia e certezza dei diritti. Con una drastica semplificazione dei vincoli e dei lacci, la Pubblica amministrazione da freno alla crescita diventa motore di sviluppo”.
Così il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, saluta il disco verde del Consiglio dei ministri al decreto legge contenente le semplificazioni e la governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Il decreto – continua il Ministro, che è proponente del testo e ha tirato le fila del dossier semplificazioni – rappresenta la cornice indispensabile di accompagnamento del Piano di ripresa, insieme alle norme che introducono nuove procedure rapide e trasparenti per il reclutamento del personale pubblico e che arriveranno con un provvedimento ad hoc la prossima settimana. Perché, per garantire che le semplificazioni non restino sulla carta, occorre investire sul capitale umano pubblico, che va ringiovanito e riqualificato. Con questo pacchetto unitario di governance, semplificazioni e assunzioni, tutti tasselli dello stesso mosaico, disegniamo una nuova Pubblica amministrazione in grado di sostenere il rilancio. È la prima pietra miliare del Pnrr. Un Paese forte non ha paura di semplificazioni e trasparenza. Il Governo ha dimostrato unità e determinazione. C’è un’Italia da ricostruire, ognuno deve fare la propria parte”.
Fonte: Ministero per la Pa