L’ecosistema culturale è stato posto durante la pandemia di fronte a nuove opportunità in risposta alle mutate esigenze degli utenti e a cambiare è stato anche il tipo di esperienza proposta: l’80% dei musei ha offerto almeno un contenuto digitale, molto elevata la quota di istituzioni che propongono laboratori e attività didattiche online (il 48%), evidenziando la rilevanza del rapporto tra i luoghi della cultura e le scuole. Secondi per diffusione sono tour e visite guidate online (proposti dal 45% delle istituzioni), mentre il 13% si è cimentato sull’offerta di podcast.
Emerge dall’Osservatorio Innovazione Digitale dei Beni e Attività Culturali della School of Management del Politecnico di Milano presentato in occasione del convegno ”Extended Experience: la sfida per l’ecosistema culturale”. Nell’ultimo anno l’offerta delle istituzioni culturali si è orientata verso il digitale: oggi in quasi metà dei musei, monumenti e aree archeologiche italiane vengono proposti laboratori e attività didattiche online (48%), così come tour e visite guidate (45%). È cresciuto inoltre il numero di musei che hanno pubblicato la collezione digitalizzata sul proprio sito web (dal 40% del 2020 al 69% del 2021) e il 13% si è cimentato anche sull’offerta di podcast. Nonostante ciò, le istituzioni che si basano su un vero e proprio piano strategico che comprenda anche l’innovazione digitale rappresentano ancora una minoranza (il 24%, esattamente come un anno fa).
”I canali digitali sono passati da essere un mezzo di promozione e informazione a un vero e proprio strumento di diffusione della conoscenza. Oggi, il 95% dei musei ha un sito web (una crescita importante, superiore al 10%, rispetto al 2020) e l’83% un account ufficiale sui social (una crescita, rispetto al 76% del 2020, guidata dal forte aumento della presenza su Instagram)”, dichiara Michela Arnaboldi, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali.
”Grazie al digitale si è aperta l’opportunità di ripensare il rapporto con l’utente come un’esperienza estesa nel tempo e nello spazio, in quanto non confinata al luogo e al momento dell’esperienza in loco, ma continua e accessibile da qualsiasi luogo e in qualunque momento”, conclude.
È aumentato anche considerevolmente il numero di musei che hanno pubblicato la collezione digitalizzata sul sito web (dal 40% del 2020, al 70% del 2021); un dato non inaspettato, considerando che gli stessi contenuti vengono poi utilizzati per laboratori e attività didattiche, tour e visite guidate, corsi di alta formazione. Cresce la percentuale di musei, monumenti e aree archeologiche che offrono la possibilità di acquistare il biglietto online, passando dal 23% al 39% dei musei che hanno un sistema di biglietteria (pari al 65% del totale).