Nell’ambito del progetto “Rimini fabbrica italiana di benessere e salute”, l’amministrazione in collaborazione con Regione, Universita’ di Bologna e Ausl Romagna, andra’ a creare nuovi spazi di iniziativa sociale per combattere il disagio diffuso nelle citta’, da Viserba a Miramare. Una piattaforma digitale portera’ sullo smartphone una serie di consulenze per combattere solitudine e disagio; “siamo la prima citta’ italiana che da’ una risposta strutturale a bisogni e problematiche create dal Covid, spiega alla stampa il sindaco Andrea Gnassi. Il progetto comprende la pianificazione territoriale, i bisogni delle persone e le opere pubbliche nei quartieri, interpretando il processo di cambiamento con azioni concrete. D’altronde, argomenta il Sindaco, il covid colpisce e uccide, isola, fa perdere lavoro, crea traumi sociali, per cui serve il coraggio di attuare la rivoluzione dei servizi sociali che decentralizziamo dalla centrale di via Ducale e li portiamo in citta’, creando dei forum urbani, vere e proprie piazze coperte di comunita’, andando a recuperare edifici abbandonati o in degrado, ex capannoni, ex palazzine”. “Palazzo Garampi lancera’ una manifestazione d’interesse per mettere a disposizione spazi in cui concentrare vari servizi, sottolinea la vicesindaco Gloria Lisi, si concretizza così il passaggio dal welfare assistenziale a quello della capabilities. Nei forum urbani ci saranno componenti fisse, un educatore e una Oss di quartiere per “rieducare le persone”, servizi sanitari di prevenzione, associazioni di volontariato, gruppi educativi e punti di alfabetizzazione digitale”.
“Per quanto riguarda invece la piattaforma digitale, spiega il docente di Sociologia Antonio Maturo, garantira’ l’ascolto da parte di psicoterapeuti ed esperti del lavoro. Con la pandemia si registra una crescita del disagio, ma sono aumentate le capacita’ digitali e tanti servizi in ambito di salute si sono congestionati. Da qui la piattaforma mette in rete diversi attori attraverso la quale “ogni riminese puo’ trovare risposta a un bisogno”.
Fonte: Comune di Rimini