Una nota della campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, alla quale hanno aderito numerose realtà della società civile, dalle confederazioni sindacali, all’ANCI, alla Lega consumatori, sottolinea come “a causa del Covid, i giocatori hanno avuto meno possibilità e la raccolta del settore è crollata dai 110 miliardi di euro del 2019 a 80 miliardi e 135 milioni di euro, un valore paragonabile a quello del 2011. E se il gioco svolto, in una sala giochi o in un esercizio commerciale, è calato del 47,1%, il gioco online è cresciuto del 12,5%”. Oltretutto pur continuando ad aumentare il gioco online rallenta il ritmo di crescita, il più basso degli ultimi 5 anni: era + 15,9% tra 2018 e 2019 e + 26,2% tra 2015 e 2016. A causa della pandemia e della chiusura degli esercizi commerciali, il gioco online ha superato la raccolta di quello in presenza: 40.953 milioni contro 39.182 milioni di euro. Soprattutto in alcune regioni del centro sud la pratica di gioco online è arrivata in Sicilia al dato del (74,5% della raccolta complessiva), in Calabria (66,7%) e in Basilicata (65,6%).
Per quanto riguarda il gioco “in presenza”, in alcune Regioni del centro nord la raccolta è dimezzata rispetto al 2019: Veneto (-51,2%), Toscana (-51,1%), Trentino Alto Adige (-50,4%), Lombardia (-50,2%). Al sud la diminuzione è inferiore alla media nazionale: dal -36,7% della Puglia, al -43% della Sardegna. “La pandemia, dunque, ha favorito un’astinenza forzata dal gioco d’azzardo per molte persone, Mettiamoci in gioco ritiene che la riduzione dell’offerta di gioco sui territori con la diminuzione di slot, vlt e gratta e vinci in circolazione “sia una condizione necessaria per ridurre le situazioni patologiche in cui versano tanti giocatori e chiede a Governo e Parlamento di adottare provvedimenti che permettano di raggiungere il risultato, a partire da una legge quadro di riordino del settore”.
Fonte: Campagna “Mettiamoci in gioco”